Edoardo Esposito, esponente di Fratelli d’Italia di Follonica, ha scritto una lettera aperta al sindaco ed alla Giunta in cui chiede di tutelare maggiormente la stazione.
Ecco il testo integrale della lettera:
“Follonica – Stazione ferroviaria, un infarto nella storia della città.
Ogni casa ha un suo ingresso, ogni proprietario di casa che si rispetti lo cura orgogliosamente in attesa di nuovi ospiti che lo onorino della propria visita.
Anche Follonica ha la sua porta d’accesso principale; la sua stazione ferroviaria accoglie ogni giorno turisti italiani e d’ogni parte del mondo, rappresentando il nostro benvenuto a chi, per diletto o per lavoro, offre una visita temporanea alla nostra cittadina.
Da qualche tempo, il nostro Sindaco ed il suo incapace staff sembrano aver dimenticato le buone maniere da padrone di casa, non vergognandosi di abbandonare a se stessa una delle zone più importanti della nostra città.
Grazie alle loro incapacità di amministratori, osserviamo una Follonica che si trasforma in modo lento ed inesorabile.
Abbiamo goduto di una stazione luogo d’accoglienza di turisti curiosi, che si fermavano increduli, a fotografare le pensiline in ghisa al loro arrivo, sostavano qualche attimo al refrigerio delle africane palme di piazza Don Minzoni, per poi riprendere il cammino verso la spiaggia, passando dal meraviglioso percorso alberato di Viale Matteotti.
Grazie ai nostri amministratori, di tutto questo oggi cosa rimane?
Pensiline, marciapiedi e sottopasso abbandonati all’incuria, sono diventati rifugio di disperati che, di notte e di giorno, vi soggiornano ivi espletandovi ogni bisogno personale, fisiologico e non.
Don Minzoni rimane piazza pur cambiando destinazione d’uso, da sosta ombrosa di turisti e pendolari a piazza di spaccio a cielo aperto, in disprezzo e sfida totale del cittadino inerme.
Viale Matteotti, da luogo di gioioso collegamento col mare e memoria di una Follonica che del ‘birillo’ fa ancora punto di riferimento, a lugubre ribalta di eventi malavitosi, sagome di gesso ed ogni altra marcia miseria umana, sconosciuta ai nostri cittadini fino a qualche anno fa.
Ai turisti stranieri, ai nonni coi nipoti in vacanza, i nostri amministratori hanno preferito sostituire le orde di africani che si riversano in massa a vendere le loro cianfrusaglie sulla spiaggia, dopo aver ‘abusato’ dei nostri trasporti in modo spregevolmente gratuito.
Alla memoria di una Follonica fiore all’occhiello di turismo e natura, non hanno disdegnato alternare le melme di una città abbandonata; lasciandoci tra le braccia il cadavere stuprato di una ‘signora’ che, col suo golfo sdraiato al sole, faceva innamorare chi l’avesse anche per una volta incontrata.
Con tanta amarezza, caro Sindaco e cari amministratori, vogliamo dirvi che ci avete abbandonato, che avete abbandonato la memoria della vostra città, disperdendone l’eredità ricevuta.
Il nostro biglietto da visita per turisti e pendolari è divenuto simbolo di degrado e illegalità, la nostra casa è sporca e puzza di malavita, grazie alla vostra inettitudine politica.
Forse il bello e la cura dei dettagli non fa parte della vostra filosofia di uomini di sinistra, ma nemmeno il peggior comunista di ‘Pepponiana’ memoria avrebbe permesso un simile scempio della propria casa.
Intervenite, fatelo ora e fatelo con decisione, lo dovete ai vostri figli e alla memoria dei vostri nonni, ma lo dovete soprattutto al vostro onore di amministratori.
Con speranza”.