“La proposta di candidare Grosseto a capitale del libro è suggestiva e condivisibile”.
Lo sostengono l’onorevole Mario Lolini ed il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi.
“Essere riusciti a sbloccare dopo 4 anni un iter legislativo che sembrava ormai fermo alla Camera è stato importante – afferma Lolini -. Farlo con un’ampia maggioranza e con la sola astensione di Forza Italia, lo è ancora di più, vista la bontà del progetto che si propone di riportare gli italiani ad una pratica che purtroppo si sta perdendo”.
Da qui la bontà dell’idea. “La proposta che viene dal mondo del giornalismo, ma anche della cultura – sostiene Lolini –, è meritevole di attenzione in una città in cui si registra una vivacità letteraria che è crescente ed in una provincia in cui molti grandi scrittori hanno trovato la loro ispirazione. Credo che Grosseto Capitale del Llbro potrebbe anche premiare quegli editori che davvero investono sui giovani talenti della scrittura e che offrono loro la possibilità di compiere un primo passo in questo mondo, con la speranza di riavere in Maremma un nuovo Bianciardi o un nuovo Cassola, testimoni di una terra che in questi anni si è trasformata e, proprio grazie a quel fermento, forse non avrebbe costretto lo stesso Bianciardi a lasciarla per accasarsi, negli anni del successo, a Milano”.
Da qui l’impegno di Mario Lolini. “Per quanto mi riguarda – afferma Lolini – sono pronto a sostenere la candidatura, una volta che sarà presentato il bando e che sarà creato a Grosseto un comitato ad hoc, con la speranza che la Maremma sappia fare squadra e sappia cogliere un’opportunità che potrebbe far crescere la cultura cittadina e dare visibilità alla nostra terra”.
Sulla proposta interviene anche il segretario della Lega Andrea Ulmi. “La proposta – afferma il segretario – è per me un fatto concreto importante che segnerebbe una discontinuità con il passato di questa città. Da consigliere di opposizione criticai la scelta dell’allora sindaco Bonifazi di sostenere le candidature di Pisa e Siena contro quella, presentata da privati e giunta fino alla semifinale, di Grosseto Capitale Italiana della Cultura. Evidentemente non si trattava solo di una proposta di sognatori, ma di chi, investendo di tasca propria, aveva tracciato una via. In questi anni la cultura grossetana è cresciuta molto. Accanto alla vivacità letteraria, possiamo segnare un salto verso l’alto di molti altri settori. Penso al teatro, con un cartellone di primo livello messo in campo in città, ma anche ai musei che, con l’imminente arrivo della Collezione Luzzetti, avranno molto da offrire in termine di crescita culturale. E’ vivo ed animato il settore della musica, sia classica che leggera, e delle arti figurative con iniziative che si stanno affermando anche a livello nazionale”.
Ulmi conclude parlando anche di luoghi simbolo della cultura. “Come Lega – afferma – abbiamo sostenuto il recupero dei luoghi che sono collegati alla cultura, ma anche di crearne di nuovi, come sarebbe stata la allora contestata Farfalla di Emilio Isgrò in piazza Nassirya, proposta dal presidente dell’epoca della Fondazione Cultura Giuseppe Chigiotti, e che non facemmo in tempo a sostenere. Il ritorno della Biblioteca Chelliana in centro è uno di questi, ma a livello infrastrutturale crediamo che il collegamento ciclabile con gli scavi di Roselle possa rispondere ad una richiesta in questo ambito forte dei grossetani e dei turisti. Per questo partire dall’idea di Grosseto Capitale del libro può essere un primo passo per sognare una Grosseto Capitale della cultura”.