Home Grosseto Urbanistica, il Movimento 5 Stelle: “Politica del Comune porta la città al declino”

Urbanistica, il Movimento 5 Stelle: “Politica del Comune porta la città al declino”

di Redazione
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La metafora della resilienza è l’adattamento al cambiamento: o siamo in grado di adattarci ai cambiamenti o rischiamo di spezzarci. Questo, è un concetto che comprende ogni ambito della nostra vita, dalla salute, al lavoro, dalla progettazione alla pianificazione della città”.

A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Grosseto.

“La società è un sistema complesso, non stabile, in quanto mette in relazione le dinamiche sociali, economiche ed ecologiche , esse stesse in continua evoluzione.Iil sistema città, come conseguenza, è un organismo in continua trasformazione – continua la nota -. Cosa può fare un buon amministratore oggi? Avere l’intuito di capire quei processi di trasformazione che partono dal basso, dalla società civile; perchè pensare di governare ascoltando solo la voce dei portatori di interesse non è garanzia di successo, sopratutto nel mondo odierno“.

Provare invece ad ascoltare i processi creativi di cambiamento, questo si, può risultare una ricetta vincente – spiegano i consiglieri I fenomeni più interessanti da osservare trovano energia vitale proprio nelle cosiddette ‘periferie’. Incentivare tutti i fenomeni di aggregazione spontanea ‘puliti’, creativi, sani, nati quasi per caso e capaci di generare innovazione attraverso quei nuovi linguaggi di comportamento sociale. La salvezza di tutte le città medio/piccole, come Grosseto, oggi non ha nulla a che fare con il rilancio del mattone destinato alla civile abitazione: non servono più case, servono possibilità, esperienze. Serve condividere, serve incontrarsi, serve sognare, serve collaborare, giocare. Serve progettare benessere. La città capace di rinascere è quella capace di coniugare processi di innovazione con aggregazione sociale, dai quale far nascere una nuova economia della condivisione“.

“Questa è una società dei flussi e dei cambiamenti veloci – prosegue il comunicato: i bisogni, le necessità di questa città oggi non sono gli stessi della Grosseto anno 2013, per fare un esempio. Si prevede che nel 2030 si assisterà ad una diminuzione di posti di lavoro di circa 80 milioni di unità (effetto della robotizzazione dei processi, automatismo, realtà aumentata, della nuova rivoluzione industriale). Gli effetti del cambiamento climatico poi saranno (e lo sono già in parte) devastanti. A breve, anche irreversibili. Invece di osservare, ascoltare i cambiamenti, ci si ostina a voler risolvere i problemi con le vecchie ricette. Come cittadini consapevoli e sopratutto come amministratori, abbiamo il dovere di essere noi per primi, soggetti resilienti, quindi adattabili alle richieste di questo momento storico”.

“Utilizzare bene l’opportunità che ci è stata donata usando gli strumenti politici che abbiamo a disposizione per attuare quel cambiamento necessario ed improrogabile che ci viene chiesto sopratutto dalle generazione future. I problemi delle città sono complessi e di difficile soluzione – sottolineano i consiglieri Il cambiamento climatico porta con se seri problemi: rischio di alluvioni, dissesto idrogeologico, desertificazione, surriscaldamento (crescita dei costi energetici), inquinamento dell’aria, produzione di una quantità sempre più insostenibile di rifiuti per il nostro pianeta, separazione tra soggetti abbienti e meno abbienti (sempre più netta). Ecco perchè è necessario, diciamo indispensabile, limitare il consumo di suolo. E’ indispensabile progettare infrastrutture verdi (puntare alla forestazione urbana), investire sulla riqualificazione energetica degli edifici, sulla mobilità sostenibile, sulla riduzione dei rifiuti…Fare innovazione oggi significa sopratutto fare rigenerazione, pensare al bene comune oggi più che mai significa provare a ridurre l’impatto ambientale di ogni cittadino su questa terra“.

“Da una parte quindi, la domanda delle domande: dove stiamo portando le generazioni future? Dall’altra la questione all’ordine del giorno: le varianti last minute – pre nuovo piano operativo, cosa ci stanno raccontando? Non ci è chiaro come queste scelte dell’ultimo minuto, appunto, possano muoversi nell’ottica dell’interesse pubblico e nell’interesse delle future generazioni. Cosa chiediamo oggi? Numeri, progetto d’insieme e analisi dell’impatto di queste scelte sulla città – prosegue il comunicato -. Numeri: l’esigenza imminente di un nuovo supermercato per la media distribuzione probabilmente non è giustificabile con l’aumento dei posti di lavoro, in quanto il rapporto cittadini/attività commerciali, come dichiarato dalle associazioni di categoria, è molto più alto della media sia toscana che nazionale, quindi, è plausibile pensare che se si tira la corda da una parte, questa si accorci dalla parte opposta (l’impatto sulla città molto probabilmente sarà negativo)”.

“L’esigenza di nuove abitazioni: il numero dei residenti a Grosseto è pressochè stabile dal 2013 al 2016, con una variazione in negativo nell’anno 2017, dove, si rileva un -0,13% – spiegano i consiglieri –. Chiediamo allora: che impatto avranno le nuove abitazioni realizzate a margine del perimetro urbano, in una zona non urbanizzata e destinata a verde? Il centro storico come reagirà? Si svuoteranno progressivamente anche vecchie aree urbane semi/periferiche con il conseguente deprezzamento degli immobili esistenti, con il degrado dei quartieri più datati e con la nascita di nuove criticità legate alla sicurezza degli abitanti? Poche zone di serie A e molte zone di serie D? Ci dovete spiegare qual è la strategia che ha messo in campo l’amministrazione per evitare quanto detto sopra. Ci dovete spiegare bene questo progetto allargando però il cono della visuale prospettica : dalla porzione di territorio interessata, alla città tutta. Ci dovete spiegare l’interesse comune, con dati alla mano“.

“Noi, consiglieri del Movimento 5 Stelle, siamo a favore della qualità (qualità ovunque e per tutti), della bella architettura, delle idee, ma diciamo, sopratutto oggi, basta al nuovo consumo di suolo se non espressamente legato ad interventi di carattere sociale/collettivo. Concludiamo l’intervento, chiedendo a voi di aspettare almeno la redazione del piano operativo par-tendo dallo stato delle nuove conoscenze – termina il comunicato -. Nel frattempo chiediamo di stimolare il dibattito, di incentivare in ogni modo, aiutare e sostenere tutte le rare e sensibili imprese che si propongono di investire nel recupero del patrimonio esistente e che mettono risorse economiche (rischio d’impresa) fatica e passione. Abbiamo un bell’esempio di progettazione virtuosa proprio nel nostro centro storico, in via Massimo D’Azeglio“.

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