Home Grosseto Urbanistica, il Pd: “Le procedure del Comune distruggono la città, bisogna puntare sulla rigenerazione”

Urbanistica, il Pd: “Le procedure del Comune distruggono la città, bisogna puntare sulla rigenerazione”

di Redazione
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Perché avviare procedure urbanistiche in assoluta controtendenza rispetto alle buone e consolidate pratiche di governo del territorio, il cui unico risultato sarà quello di consumare prezioso suolo agricolo ed impoverire il mercato immobiliare?“.

A domandarlo è Giuseppe Conti, segretario del circolo del Partito democratico di Gorarella.

“Anche autorevoli esperti in materia, che hanno dato vita nei suggestivi locali del Cassero ad una tre giorni di confronti promossi proprio dal Comune di Grosseto, hanno sostenuto all’unanimità l’importanza di procedere prioritariamente alla riqualificazione degli spazi urbani esistenti, senza se e senza ma, ritenendolo un valido strumento per promuovere la crescita economica, sociale e culturale di una intera comunità – spiega Conti -. Perché promuovere un convegno sulla rigenerazione urbana per poi rinnegarne le risultanze e mettere in atto politiche del territorio esattamente opposte a quanto emerso durante il dibattito? Da cosa scaturisce questo atteggiamento bipolare della gestione del territorio dei nostri amministratori? Che all’interno di questa giunta vi siano due anime che la pensano in maniera diversa su come debba crescere la città?“.

“Perché se così fosse due sono le possibilità: o in questa amministrazione la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra o peggio ancora la mancanza di visione generale dello sviluppo della città è talmente incancrenita tra chi attualmente governa Grosseto, che l’ultima delle loro preoccupazioni è quella di fare qualcosa che vada a vantaggio di tutti i grossetani – sottolinea Conti -. Che si tratti di una ‘urbanistica creativa’ quella messa in atto dall’assessore Rossi? Non è dato sapere, ma il messaggio che proprio gli esperti chiamati dal Comune ci consegnano è evidente: le buone pratiche politiche per una crescita sostenibile dei luoghi urbani, ci indicano che il futuro per le città si chiama rigenerazione, uno strumento da applicare con criterio e che mette al centro di ogni attività di governo il capitale umano, cioè il cittadino“.

“Ma allora, perché proprio al termine di questo interessante convegno convocare la IV commissione consiliare ed avviare le procedure di variante per la realizzazione di 240 appartamenti in località Casalone la cui realizzazione, oltre a contrastare in tutto e per tutto con i risultati del convegno, ha registrato la contrarietà degli addetti ai lavori e delle varie associazioni di categoria? Questa procedura di variante allo strumento urbanistico, lo sa bene l’assessore all’urbanistica, toglie ai cittadini la possibilità di esprimere un parere diretto e dare il loro contributo – continua Conti -. Si chiama urbanistica partecipata proprio perché il cittadino possa interagire con la pubblica amministrazione in una materia che riguarda il futuro della propria città”.

“Perché privarli di tutto questo, assessore Rossi, ed in virtù di quale interesse pubblico sponsorizza così tanto questo intervento adottando una procedura anomala e frettolosa anche se legittima sotto il profilo procedurale? Ha forse paura del confronto anche con chi nel 2016 decise di votarla o teme che l’intervento potrebbe non vedere la luce se inserito nello strumento urbanistico che il suo staff sta redigendo? Perché barattare il diritto dei grossetani di esprimersi sul futuro della propria città per una cospicua manciata di volumi da realizzare e pochi spiccioli da introitare nelle casse comunali – domanda Conti? Così facendo non sta rendendo un buon servizio alla città. Se proprio l’interesse pubblico è alla base delle sue motivazioni, perché non rimandare questo intervento all’interno del redigendo piano operativo che prevede forme partecipative dirette invece di adottare varianti che escludono la pubblica partecipazione dei cittadini nel processo decisionale?“.

“Un modo ambiguo di interpretare l’interesse pubblico il suo, ma di questo e non solo se ne assumerà la responsabilità davanti ai grossetani a cui oggi impedisce di dire la loro, compreso l’eventuale e probabile fallimento del suo progetto urbanistico che definire ‘creativo’ sembra fin troppo riduttivo – termina Conti -. Ascolti i consigli degli esperti chiamati dal sindaco Vivarelli Colonna, perché rigenerare è sempre utile e possibile, occupare suolo agricolo, spesso non lo è, e mi dispiacerebbe doverle ripetere, ‘Assessore glielo avevo detto’“.

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