“Chi deve controllare che vengano osservate le prescrizioni imposte alle aziende titolari dei ben otto impianti di biogas che circondano Grosseto? Speriamo sia la volta buona per capirlo“.
A dichiararlo, in un comunicato, è il Movimento 5 Stelle di Grosseto.
“Dopo mesi di vergognoso ‘scaricabarile’ tra Enti, dopo l’ultimo ristretto tavolo tecnico, forse qualcosa si è mosso – continua la nota -. Certezza non può esserci, dato che l’incontro tenutosi pochi giorni fa, tra Comune di Grosseto, Asl e Arpat si è svolto in assenza di una qualsiasi rappresentanza, sia regionale che del comitato cittadino Aria Pulita“.
“Purtroppo fin dall’insediamento di questa amministrazione comunale stiamo assistendo ad un triste teatrino su questa vicenda che preoccupa l’intera cittadinanza. Il sindaco neoeletto promise l’imminente istituzione di un tavolo tecnico, promessa che ci spinse a ritirare una mozione che presentammo in Consiglio con la finalità d’impegnare lui e la Giunta sulla spinosa questione – prosegue il comunicato -. Dovevamo addirittura fare parte di quel tavolo, a sentire il primo cittadino, ma quell’invito non arrivò mai e nulla di concreto quell’iniziativa ha prodotto fino ad oggi. Nel frattempo la questione è stata oggetto di profondo studio da parte nostra. Considerata la carente legislazione vigente in Toscana, che di fatto depotenzia qualsiasi azione politica locale, specie se in presenza di un’amministrazione poco solerte sia nell’affrontare il tema che nell’ottemperare ai propri doveri, decidemmo di intervenire in sede regionale per segnalare le gravi lacune della normativa toscana proprio sull’aspetto più importante: i parametri d’impatto ambientale, non regolamentati a sufficienza“.
“A Grosseto intanto, mentre le nostre istanze giacciono in sede regionale, gli unici che possiamo e dobbiamo davvero ringraziare per il grosso lavoro svolto sul tema sono i comuni cittadini del comitato Aria Pulita: il nostro incaricato Gianni Trilli, il professor Roberto Barocci del Forum ambientalista, il signor Matteo Della Negra dell’associazione Grosseto al Centro e tanti altri cittadini comuni, che si sono prodigati nell’approfondire la questione: attraverso lo studio attento sia dei documenti sugli impianti che della normativa vigente, così da far emergere i molti, troppi, punti dolenti di queste attività agroindustriali – prosegue il comunicato -. I timori e i sospetti da cui era scaturita la nostra iniziale mozione, ormai già tre anni fa, sono stati purtroppo avvalorati dalla scoperta di sempre maggiori criticità. Trattasi di criticità di natura ambientale, cui vanno ad aggiungersi lacune ed inefficienze amministrative che riguardano la questione cruciale del controllo degli impianti, con probabili risvolti dannosi per la salute dei grossetani“.
“Noi non molleremo. Ci impegneremo ancor di più nel mettere a punto azioni concertate coi nostri rappresentanti in Regione e continueremo a dare collaborazione e massimo sostegno alle azioni del comitato Aria Pulita, al fine ultimo di tranquillizzare la cittadinanza, non solo sull’aspetto dell’impatto odorifero, ma anche e soprattutto su quello sanitario, che è ad esso correlato – termina la nota -. Continueremo a richiedere con determinazione approfondite verifiche ed analisi su terreni, aria, canali di scolo e acque circostanti agli impianti stessi, sull’intero comprensorio agricolo interessato, sia per valutare l’impatto ambientale totale, che per prendere le dovute contromisure, qualora, come temiamo, risultino dati allarmanti“.