“Venerdì 24 maggio si chiude a Capalbio scalo, nella piazza di via Umbria, in mezzo alla gente, la mia campagna elettorale e fino all’ultimo sono stato mira di veleni, illazioni, allusioni da Valerio Lanzillo e Settimio Bianciardi“.
A dichiararlo è Marco Donati, candidato a sindaco di Capalbio per “Vivere Capalbio”
“La mia età, il mio lavoro, anche la mia passione per la politica sono stati oggetto di scherno e di attacchi pretestuosi e studiati solo per colpire me e la mia lista – sottolinea Donati -. Si sa, è il gioco della politica. Certo che qualche sassolino dalla scarpa, a fine campagna, voglio togliermelo anche io perché quel Settimio Bianciardi che continua a sbandierare che lui è il cambiamento mentre io non lo sono, è lo stesso Settimio Bianciardi che da quasi 30 anni ambisce alla carica di primo cittadino di Capalbio senza mai riuscirci. E’ lo stesso Settimio Bianciardi che ha causato, dopo 4 anni e 6 mesi di incessanti polemiche inutili costruite ad arte, il commissariamento del nostro Comune anteponendo la sua sete di potere al bene di tutti. E’ lo stesso Settimio Bianciardi che parla dal pulpito di una lista che lui dice civica, quando moltissimi dei suoi hanno trasparenti ed evidenti appartenenze partitiche. Lui stesso ha percorso nella sua carriera senza successo la strada dei partiti. E continua ad accusarmi di immobilismo, di essere espressione di altri, di non emergere, quando, dati alla mano, dovrebbe analizzare la sua attività di consigliere comunale seppure di opposizione durante le amministrazioni precedenti: il nulla“.
“E i cittadini di Capalbio devono sapere che per amministrare un Comune non servono i proclami, lo zucchero filato, le maratone di divertimento elettorali: serve coerenza, costanza, esperienza ed entusiasmo. Settimio Bianciardi non è certo ‘il nuovo’ per Capalbio, tutt’altro. E’ lui che da 30 anni cerca di emergere dall’anonimato politico e laddove non gli è riuscito, ha provato a cambiare mezzo di trasporto.. Il suo è solo un vecchio modo di restare attaccati al potere mascherato con cartelloni e slogan. I capalbiesi meritano molto di più, meritano trasparenza e un rinnovamento vero – termina il candidato -. Gli auguro comunque buona fortuna perché l’unica costanza che ha avuto in questi trenta anni di anonimato politico, è stata quella di continuare a sperare di diventare sindaco. Ci vuole comunque tanto coraggio“.