Home Grosseto Varianti, il Pd: “L’assessore Fabrizio Rossi imbarazzante in Commissione urbanistica”

Varianti, il Pd: “L’assessore Fabrizio Rossi imbarazzante in Commissione urbanistica”

di Redazione
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L’assessore Rossi non conosce i conti pubblici, ma conosce bene il progetto del privato“.

A dichiararlo è Giuseppe Conti, segretario del circolo del Partito democratico di Gorarella.

“Troppo facile fare l’assessore all’urbanistica prendendo quattro dati dagli uffici comunali e trasmetterli alla stampa come risposte ai quesiti che riguardavano ben altre tematiche – spiega Conti -. Replica banale la sua, anche politicamente parlando e assolutamente fuori tema e non attinente al problema sollevato, soltanto il solito scontato attacco personale tipico di chi non ha argomenti, in pieno stile sovranista, privo di contenuti e sostanza. Allora cerchiamo di riportare l’assessore Rossi alla realtà dei fatti, visto che neanche tre anni alle dipendenze del governo Vivarelli Colonna sono serviti per schiarirgli le idee sulla materia“.

“Nonostante si ostini a dichiarare che questa amministrazione sa valutare bene le scelte, il grido di allarme di tutte le associazioni di categoria sulla questione ‘mattone’ di per se costituisce già una sonora bocciatura dell’operato dell’assessorato all’urbanistica della nostra città – continua Conti -. Del resto, se in città, i prezzi delle case continuano a scendere, mentre in altre realtà accade l’esatto contrario, un motivo ci sarà. Il capolavoro però si è consumato ieri in commissione urbanistica, dove l’assessore Rossi ha detto che è impossibile determinare oggi l’importo degli oneri perché questo dipende dalle tipologie del progetto“.

“Non è vero – sottolinea Conti -. Gli oneri dipendono dal volume e dagli indici urbanistici che sono entrambi oggi disponibili nella variante.  L’assessore studi invece di preoccuparsi delle competenze altrui. Conosce invece molto bene il progetto, tanto da affermare che l’edilizia non sarà quella dei quartieri già costruiti, ma ‘una edilizia di qualità’. Come fa l’assessore a conoscere così bene il progetto se questo non è ancora stato fatto?  E’ il progettista?  Oggi siamo in una fase preliminare, dove l’amministrazione ragiona su destinazioni urbanistiche, indici e perequazione.  Come è possibile che l’assessore e i consiglieri conoscano così nel dettaglio i progetti? I proponenti sono così sicuri del buon esito, che hanno già fatto i progetti definitivi degli edifici?“.

“Il consigliere Ceccherini, anche lui molto informato sui dettagli, sempre in commissione urbanistica afferma che la famiglia italiana è cambiata e che servono ‘le pertinenze e l’ingresso privato’, peccato che dimentica che l’altezza massima prevista per i nuovi edifici sia di 30 metri, più o meno come quella dei torrini già esistenti al Casalone – spiega Conti. Difficile quindi pensare agli ingressi indipendenti che tanto piacciono al consigliere Ceccherini, che conferma poi che gli edifici saranno di ‘bioedilizia’. Allora ricordo al consigliere che gli oneri di urbanizzazione, come gli è già stato fatto notare dal consigliere Mascagni, in caso di ‘bioedilizia’ devono essere dimezzati. Altre affermazioni, piuttosto naif, fanno preoccupare: il consigliere Pieraccini dice ‘Non ci si farà mai a riqualificare il centro storico’; ecco bene, lo dica a tutti i commercianti del centro storico e alle associazioni di categoria che combattono quotidianamente per tenere vivo il cuore della città. Magari lo dica anche ad Alessandro Capitani, presidente della Istituzione Mura. Del resto, che il centro storico non fosse una priorità dell’amministrazione lo avevamo capito“.

“Se le strade si arricchiscono giorno dopo giorno di nuove buche, se interi quartieri in caso di piogge neanche troppo intense si allagano perchè le fognature non vengono adeguate, se gli edifici degradati e fatiscenti contribuiscono a dare una pessima immagine di tutta la città, di chi è la colpa se non di chi, invece di proporre un modello di sviluppo basato sulla rigenerazione urbana, pensa soltanto a cementificare alcune specifiche aree agricole e a costruire nuove case? Questi, assessore Rossi, si chiamano indirizzi politici e spetta a lei trovare soluzioni – evidenzia Conti -. Sfortuna, incapacità, congiunture negative, o piuttosto una gestione dell’urbanistica del nostro territorio a dir poco approssimativa e priva di visione di insieme? Prendo atto quindi della sua non risposta alle domande poste che riguardavano le scelte che la sua amministrazione ha in serbo per il futuro di Grosseto, e quali sono, se ne ha, le sue proposte per una crescita sostenibile della città. A differenza di lei, assessore Rossi, non entro nel merito delle sue competenze professionali, che come avvocato saranno sicuramente di assoluto spessore“.

“Mi limito a fotografare la situazione di Grosseto e a riscontrare, dati oggettivi alla mano, che la nostra è una città in piena recessione economica, in caduta libera nella classifica della qualità della vita, che i problemi sulla sicurezza sono tutt’altro che risolti e in tutto questo l’urbanistica c’entra eccome. Triste vedere che un assessore di un settore cosi importante per la città non riesce ad andare oltre la semplice citazione di dati che lui stesso dichiara essere pubblici e alla portata di tutti – continua Conti -. Un assessore dovrebbe entrare nel merito delle questioni che gli vengono prospettate, sempre che ne abbia le conoscenze dovute, senza bisogno di ricorrere agli uffici preposti che non hanno alcuna responsabilità sugli indirizzi politici di governo del territorio. Ripetere a memoria il compitino che le è stato preparato, non fa di lei un assessore autorevole, ma sopratutto non è di alcuna utilità alla città.  Attaccarsi alla legge regionale quando io stesso, se legge attentamente, le ho detto che avete seguito una procedura formalmente corretta anche se per vari aspetti inopportuna, a cosa le serve se non ad evitare di parlare dell’argomento principale?“.

“Capisco quindi le difficoltà dell’assessore Rossi, quando si trova a dover giustificare non solo a me e al mio partito, ma a tutto il mondo produttivo e associativo grossetano, tre anni di lavoro inutili che non hanno prodotto i risultati eclatanti promessi durante la campagna elettorale. Ma si sa che il tempo è galantuomo e le bugie hanno le gambe corte, assessore Rossi. La propaganda e null’altro le ha permesso di governare insieme al sindaco Vivarelli Colonna la città, la stessa città che adesso la osserva attentamente, valuta e trarrà le dovute considerazioni. Concludo con una piccola correzione ai dati riportati sul giornale: il Comune incasserà 2,23 milioni in totale e non ogni anno, mentre il privato ne guadagnerà 12,6 – termina Conti –. Ribadisco quanto chiesto da Pd e Lista Mascagni: il Comune tiri fuori i conti della variante e ci dica se e dove i nostri sono sbagliati”.

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