La Regione Toscana ha stanziato 500mila euro per dare avvio al piano di controllo del randagismo.
“Con l’approvazione di questa nuova misura si conferma l’impegno costante e concreto della Regione a tutela e sostegno del settore agricolo – commenta Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Regione Toscana –. Si tratta di un piano biennale di interventi per la lotta al randagismo e per supportare, attraverso il lavoro di veterinari specializzati, gli allevatori nella difesa dagli attacchi di canidi e lupi. Un insieme di azioni condiviso con le associazioni di categoria che va ad integrarsi con le iniziative già messe in campo nelle aree rurali, come la nostra“.
Il Piano è stato approvato nella seduta della giunta regionale della scorsa settimana e annunciata dagli assessori alla salute e all’agricoltura Saccardi e Remaschi. Questi, in sintesi, i contenuti: viene confermata e rafforzata a sostegno delle aziende che subiscono le predazioni la presenza di un medico veterinario esperto in materia per promuovere modalità di gestione del bestiame in sicurezza e indirizzare sull’utilizzo di adeguati strumenti di prevenzione. Le altre azioni sono destinate a contenere il problema del randagismo: viene rafforzata l’azione per la cattura di cani randagi e vaganti, si sostiene l’iscrizione all’anagrafe canina e si promuove la sterilizzazione in forma agevolata o gratuita dei cani che vivono in ambiente rurale. Nella fase precedente di questo progetto sono stati iscritti all’anagrafe, in ambiente rurale, 1172 cani e sono state effettuate 288 sterilizzazioni. Nello stesso periodo sono stati anche catturati 113 cani vaganti.
La progettazione sia di questo piano che del precedente è stata effettuata dalla Usl Toscana sud est, che interviene nell’area dove questo problema è più sentito, cioè nelle province sud della Toscana: Arezzo, Grosseto e Siena.
“Tra le cause principali della crescita esponenziale del fenomeno delle predazioni – prosegue Marras – c’è l’ibridazione della razza lupo, sono infatti sempre più spesso i cosiddetti canidi a compiere gli attacchi. Con l’attivazione di questo Piano, dunque, si cerca di intervenire prevenendo l’ibridazione stessa attraverso la cattura, la sterilizzazione e l’iscrizione all’anagrafe canina dei randagi e vaganti. La presenza di medici veterinari specializzati, poi, è sicuramente un supporto importante per le aziende nella gestione del bestiame e nell’utilizzo di strumenti di prevenzione”.