“Il decreto recentemente approvato dal Governo gialloverde ed entrato in vigore lo scorso 4 dicembre, nonostante sia stato sbandierato come risolutore dei problemi relativi alla sicurezza, crea in realtà profonde problematiche riguardo alla gestione dell’accoglienza e all’integrazione dei richiedenti asilo che, di fatto, si trovano nei nostri Comuni”.
A dichiararlo, in un comunicato, è l’Unione comunale del Pd di Gavorrano.
“E’ doveroso fare un pò di chiarezza sulle ricadute di questo ennesimo maldestro intervento cerca-consenso, per questo ci chiediamo: che ne saranno degli attuali rifugiati rimasti ospitati nella frazione della Castellaccia e Gavorrano capoluogo? Gli stranieri espulsi dai centri di accoglienza, come quello della Castellaccia e di Gavorrano, non saranno rimpatriati come promesso dalla Lega in campagna elettorale (aveva promesso 600mila rimpatri) – continua la nota -. Una volta che non sarà loro riconosciuto lo status di rifugiati verranno sbattuti fuori senza un documento di identità, copertura sanitaria, lasciati soli e allo sbando, in una terra che non li riconosce, non li integra, non li accoglie, con l’alto rischio di gettarli tra le mani della malavita per cercare di sopravvivere. Tutto questo, in un territorio come quello di Gavorrano con piccole frazioni isolate. Anche a Gavorrano, come un pò in tutte le parti d’Italia”.
“Nessuna misura, quindi – sottolinea il Pd -. Nessuna risposta è stata data dall’attuale Governo per far fronte ad un’emergenza sociale. Gli immigrati abbandonati a se stessi, i territori abbandonati a se stessi, i cittadini in preda ad una paura del diverso costantemente alimentata con campagne propagandistiche studiate a tavolino che hanno la conseguenza di alimentare la disgregazione sociale e l’indifferenza verso il prossimo. La Lega, che tante passerelle fece sotto le elezioni, dovrebbe oggi ammettere che non ha fatto altro che aumentare l’insicurezza nel nostro Paese, senza prevedere alcuna soluzione. E’ necessario che il Governo ascolti i Comuni, corregga le storture previste dal decreto, peraltro, di dubbia legittimità costituzionale, e prenda esempio dalle buone pratiche d’integrazione diffuse nel territorio nazionale che, se gestite in concerto tra Prefettura e Comuni, non possono che produrre benefici con prevedibile ricaduta sull’intera collettività. A tal proposito, è nostra intenzione dare impulso alla presentazione di una mozione, da discutere in Consiglio comunale, che deliberi la contrarietà del Comune di Gavorrano verso questo sciagurato decreto e che dichiari pieno appoggio dell’amministrazione al ricorso presentato dalla Regione Toscana innanzi alla Corte costituzionale, dai noi totalmente condiviso”.
“La sicurezza, nel giudizio dell’Unione comunale Pd di Gavorrano, si costruisce creando lavoro, benessere e coesione sociale, con l’attenzione volta alle periferie e ai luoghi più isolati, promuovendo forme di aggregazione, di socializzazione, di vita degli spazi comuni – continua il comunicato -. Al contrario, l’attuale Governo nazionale ha ben visto di tagliare i fondi destinati ai progetti di riqualificazione, già stanziati dai Governi Renzi e Gentiloni. Condividendo quanto affermato dal nostro Presidente della Repubblica: ‘La sicurezza si realizza se è garantita la convivenza’. La convivenza non si realizza con la propaganda di odio che caratterizza l’azione del Governo gialloverde, ma si favorisce, piuttosto, attraverso la programmazione, l’inclusione e la coesione: misure evidentemente sconosciute al Ministro dell’Interno ed ai suoi collaboratori“.
“In questo contesto, cogliamo l’occasione per manifestare il nostro sostegno e la totale condivisione del nostro partito per la posizione assunta dalla maggioranza comunale di Gavorrano, nel rigettare la richiesta di supporto al neonato gruppo di controllo di vicinato San Giuliano, avanzata dal centrodestra, nella quale traspare l’evidente matrice politica ed il relativo scopo utilitaristico e propagandistico – termina la nota –. Il Pd sosterrà con forza l’amministrazione comunale, in tutte le iniziative volte a sensibilizzare il cittadino sulla necessità di inclusione, di aggregazione, di riqualificazione degli spazi abbandonati e rispetto dei luoghi comuni”.