“Dopo l’ultimo tentativo di stupro, che è ben il secondo in due mesi, è il momento di dire basta al buonismo e a chi suggerisce di chiudere gli occhi“.
A dichiararlo è Manuela Terminali, responsabile del dipartimento femminile di Forza Nuova Grosseto.
“E’ un diritto poter andare a lavoro al mattino senza preoccuparsi per la propria incolumità. E’ un diritto poter assicurare ai propri figli, compagni, mariti e persone care che non c’è da temere, che torneremo a casa sane e salve. E’ un diritto quello di essere donne, conquistato in secoli di aspra lotta, e quello di non doversi preoccupare di soggetti abituati per cultura allo stupro. E’ un diritto quello di valere come esseri umani dai molteplici ruoli essendo in primo luogo madri, mogli, sorelle,figlie, amiche, oltre che cittadine. E’ un diritto non aver paura. E’ un diritto per noi essere difese dallo stato e dai suoi rappresentanti in maniera concreta, forte, inflessibile e per lo stato stesso deve essere un dovere“, prosegue Terminali.
“E’ stato affermato con forza che non c’è da aver paura dell’ ‘altro’, ma queste parole sono annullate dagli eventi stessi. Così come sarebbe possibile un mondo senza guerre, sarebbe così altrettanto possibile un’integrazione tra culture profondamente diverse tra loro? Entrambe sono utopie. I fatti dimostrano che manca la volontà di questa integrazione. Non è più possibile minimizzare l’accaduto e per comprenderlo basta accendere un telegiornale per vedere da dove arriva la maggior parte dei soggetti che commettono violenza. E’ arrivato il momento di dire basta – sottolinea Terminali -. L’Italia, con la sua cultura millenaria, non può e non deve più essere a favore di soggetti privilegiati rispetto a chi è nato, vissuto e morto in questa nazione. Vogliamo più sicurezza, vogliamo quello che ci spetta e che prima era sempre stato nostro. Ci rivolgiamo, perciò, ai rappresentanti dello Stato affinchè queste cose non accadano più, inasprendo i controlli, garantendo pene certe ed inflessibili ed in tempi veloci. Ci auguriamo che le Forze dell’ordine siano messe nella condizione di agire realmente in maniera opportuna per proteggerci. Non vogliamo parole, ma fatti. Se non ci sarà un’istituzione a difenderci, lo faremo da sole. Nessuno potrà dire di non essere stato avvertito. A tutti i rappresentanti dello Stato voglio ricordare che, se saranno deboli e permissivi, domani, sul giornale potrebbero esserci le loro madri, sorelle, mogli, o figlie e la colpa sarà sempre di chi ha deciso di chiudere gli occhi“.
” Infine – conclude Terminali -, per domenica 13 gennaio, dalle 17 alle 18.30, all’inizio di corso Carducci, all’altezza della farmacia Billi, abbiamo organizzato un presidio, quale ulteriore denuncia ed ennesima richiesta di un impellente ritorno all’ordine e alla legalità. Vi aspettiamo“.