“Il 31 ottobre in alcune regioni di Italia si vota per le Province, ma i cittadini non potranno votare“.
A dichiararlo, in un comunicato, è il Movimento nazionale per la sovranità.
“Senza le storture introdotte dalla Legge Delrio, sonoramente bocciata dagli italiani con il referendum del 4 dicembre scorso, mercoledì 31 ottobre i cittadini di 74 Province italiane avrebbero la possibilità di esercitare il loro diritto di voto – continua la nota -. Ancora una volta non sarà così, proprio a causa di questo tentativo di riforma rimasto incompiuto, che è servito soltanto a trasformare le Provincie in enti di secondo livello, spolpate delle risorse necessarie per far fronte alle immutate incombenze“.
“Alle urne, per il rinnovo degli organismi sovracomunali – dichiara Lucia Morucci, responsabile per la provincia di Grosseto del Movimento nazionale per la sovranità –, si potranno recare solo sindaci e consiglieri comunali che, tra l’altro, esprimeranno la propria scelta attraverso un complesso sistema di voto ponderato in base al numero degli abitanti di ciascuna municipalità, senza nessun criterio di territorialità e di rappresentanza“.
“Chi verrà eletto Presidente, poi, sempre grazie alla riforma Delrio, potrebbe trovarsi ad amministrare con un Consiglio di colore politico avverso al proprio, rimanendo dunque imbrigliato in un’evidente situazione di empasse. Il 31 ottobre infatti si voterà per scegliere 47 presidenti, ma solo 27 Consigli provinciali: i rimanenti consigli saranno rinnovati a gennaio, tra cui il Consiglio della Provincia di Grosseto – precisa Lucia Morucci –, con il rischio di paralisi amministrativa per un intero trimestre“.
“L’Italia è un paese fragile: strade a pezzi, ponti che crollano, edifici scolastici chiusi perché privi di un adeguato livello di sicurezza. L’indebolimento delle Province è una delle cause di questa situazione, per questo è necessario restituire ai cittadini la sovranità di poter scegliere direttamente i propri rappresentanti, giudicandoli per il loro operato. Chiediamo al Governo di dare nuovo slancio istituzionale alle Province – conclude Lucia Morucci –, facendo votare i cittadini e definendo in modo certo competenze e risorse per svolgere in modo adeguato funzioni importanti, come la viabilità e l’edilizia scolastica per gli istituti superiori”.