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Scuola, il Pci: “Carenza di insegnanti di sostegno dovuta a mancanza di civiltà nelle istituzioni”

di Redazione
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Per la segreteria del Pci della federazione di Grosseto sulla disabilità “siamo ancora all’anno zero“.

“Così per gli insegnanti di sostegno come ogni anno si parla di carenze di organico e come ogni anno, regolarmente, ne mancano a migliaia nell’intero territorio nazionale – spiega il Pci in un comunicato -. Quest’anno secondo i dati diffusi dal Miur sono 11.647 le cattedre scoperte in Italia.  Si parla di spread, finanziaria, economia, ma i vari Governi che si succedono si dimenticano sempre di chi ha problemi motori, sensoriali, psichici. Per la segreteria del Pci evidentemente il tema non ha un peso politico interessante per ricevere l’attenzione dovuta. Le opposizioni, questa volta in particolare quella del Pd, gridano alla scandalo, proprio quando i Governi a loro guida o sostegno, hanno contribuito a ridurre le risorse destinate ai disabili e a non risolvere i problemi della carenza di insegnanti di sostegno“.

“La previsione delle assunzioni, sempre per problemi burocratici e amministrativi, non ha dato le risposte volute ed intanto le famiglie si trovano a combattere ogni anno anche con questo problema – continua la nota –. Lo Stato, le istituzioni, la politica si preoccupano più delle proiezioni sui consensi, degli indicatori economici, dimenticandosi che in questo Paese esistono persone alle quali interesserebbe poter accedere ed esercitare in pieno il diritto all’istruzione, all’inclusione con i necessari sostegni. Poi qualcuno si chiede perché i cittadini perdono fiducia, non vanno più a votare, sono sempre più lontani dalle istituzioni e dalla politica. La risposta è semplice per il Pci: perché istituzioni e politica si stanno dimenticando del Paese reale, stanno vivendo in una dimensione diversa da quella dei cittadini e dei loro bisogni, facendo aumentare le ingiustizie sociali e non consentendo a chi diversamente abile di avere quelle che si chiamano pari opportunità su un diritto universale come l’istruzione“.

“In provincia di Grosseto, secondo i dati diffusi sono 777 gli alunni con disabilità, il 2,98% della popolazione scolastica totale e per molti di loro mancano ancora gli insegnanti di sostegno, molte decine di insegnanti in ogni scuola di ordine e grado – sottolinea il Pci. Passano gli anni, si succedono i Governi, ma la musica è sempre la stessa: a chi ha difficoltà non si alleviano i problemi, anzi si fanno diventare più pesanti, aumentando il loro disagio quotidiano e non favorendo l’inclusione. Se così è peri disabili nell’ambiente scolastico, fuori non è certo meglio, perché si prosegue a teorizzare la parità, ma di queste persone non godono di quei presidi e servizi che fanno crescere insieme una comunità, soprattutto in termini di civiltà, aumentando i disagi per chi è più debole. Il mondo della disabilità conta sulle proprie forze e sulle famiglie che conservano una grande dignità, ma sono e restano dimenticate con una sempre maggiore continua riduzione delle loro possibilità di condurre in ogni senso una vita dignitosa“.

“La segreteria del Pci, Federazione di Grosseto, ritiene che sarebbe opportuno che ad ogni livello istituzionale e politico, si prendesse a cuore questo problema, abbandonando i teatrini della politica che, in questi casi, non servono a nulla e a nessuno, per occuparsi in modo serio e unitario di fornire risposte di civiltà che non hanno colore, ma riguardano la dignità delle persone a prescindere dal colore dei Governi – termina il comunicato -. Ed i primi ad uscire allo scoperto, secondo il Pci, dovrebbero proprio essere proprio i sindaci, coinvolgendo i Consigli comunali, le scuole e le associazioni dei disabili ad esempio portando all’approvazione ordini del giorno per sensibilizzare Regione e Governo sul tema per spingerle a dare risposte concrete“.

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