“Come sempre l’Anpi perde l’occasione di tacere come dovrebbe, soprattutto se parla per dire castronerie“.
Attraverso un comunicato, CasaPound replica all’Anpi sulla situazione di via Sauro.
“Ci viene da pensare, a questo punto, vista l’avanzata età dei finti partigiani, che la memoria cominci a fare brutti scherzi e che le difficoltà motorie impediscano agli stessi di fare pochi passi e recarsi agli uffici comunali ed accertarsi del lavoro svolto da CasaPound sulla questione del parco di via Sauro – continua la nota –. Proprio per rinfrescare la memoria a queste persone è il caso di ricordare che il primo presidio anti degrado in via Sauro lo abbiamo fatto il 17 maggio 2016. Appena diventato consigliere comunale, Tornusciolo si è attivato per la riqualificazione dell’area, scoprendo che quella particella dove sorge il parco non era proprietà del Comune, perché la ditta che aveva ristrutturato il palazzo degli ex alloggi ferrovieri, a lavori ultimati, non aveva ceduto l’area a scomputo degli oneri”.
“Si è provveduto con gli uffici, grazie anche alla collaborazione della ditta in questione che intanto era stata chiusa, riattivata solo per il caso del parco di via Sauro, a completare la parte burocratica e cedere finalmente al Comune l’area in questione – prosegue CasaPound -. Operazioni burocratiche che hanno richiesto decisamente un forte impegno da parte di tutti gli interessati, ma tutto ciò è stato possibile solo grazie all’interessamento del consigliere Tornusciolo. Peraltro, senza questo passaggio fondamentale, l’amministrazione comunale non avrebbe potuto in nessun modo avallare spese su un’area che non era di sua proprietà. Nonostante ciò, il 3 giugno 2017, mentre ancora CasaPound era saldamente in maggioranza, ha riqualificato il parco da immondizia e degrado“.
“In tutto questo tempo non è mai mancato il rapporto diretto con l’assessore ai lavori pubblici per trovare la soluzione migliore che potesse ridare decoro a quell’area della città. Il 30 aprile CasaPound ritorna pubblicamente sull’argomento chiedendo nuovamente all’amministrazione di intervenire. Tutto il lavoro svolto da CasaPound è dunque facilmente reperibile e documentato, mentre ormai le figuracce dell’Anpi continuano ad accumularsi – termina il comunicato -. Se proprio l’Anpi in questa vicenda vuole avere voce in capitolo, devolva parte dei contributi che riceve da Regione e Stato alla riqualificazione del parco, forse così facendo si accorceranno i tempi di attesa per restituire l’area ai residenti, sottraendola agli spacciatori e ai clandestini amici dei finti partigiani“.