“È giallo sulle dimissioni di un membro del Cda del Falusi di Massa Marittima che, come per altre vicende, rimane avvolto da una nebbia piena di incertezze“.
A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria del Pci della federazione di Grosseto.
“Certo che non si tratta di Mauro Lorenzini, il quale intende proseguire nello svolgere il proprio mandato che potrebbe essere interrotto solo da una sua eventuale elezione in consiglio a Gavorrano. Ma questo si saprà solo dopo le elezioni del 10 di giugno – continua la nota -. Le voci insistenti e solo parzialmente smentite o corrette parlano invece di un membro attribuito alla maggioranza Pd che, secondo quanto riferito, avrebbe rassegnato da tempo le dimissioni per motivi personali, ma nella realtà i problemi sarebbero connessi più a relazioni con la presidenza. Le dimissioni sarebbero state ‘stoppate’ dallo stesso Pd per evitare di dare un messaggio destabilizzante all’esterno”.
“Il tutto non è confermato né smentito, ma è certo che quell’alone che attanaglia su varie questioni l’Istituto Falusi aumenta e figuriamoci se sulla vicenda verrà fatta chiarezza con la cosa più semplice, la verità – spiega il Pci -. Si continua a giocare sugli equivoci, così come è avvenuto e sta avvenendo per la richiesta degli atti avanzata dal novembre 2017, sulla quale la risposta scritta non è mai pervenuta, nonostante esplicita richiesta effettuata e contenente i francobolli inviati per la spedizione della lettera“.
“A questo punto alla segreteria del Pci non è rimasto altro che rivolgersi ad un legale per ottenere quello che non solo Lorenzini o il Pci chiedono, ma per far applicare quella trasparenza tanto decantata dal codice etico e dai rappresentanti del Pd stesso, ma che non si vede mai messa in pratica – termina la nota -. Sulle dimissioni del membro del Cda sarà la stessa cosa. Tutto resterà avvolto nel fumo di qualche segreta stanza, questo ci interessa relativamente, ma è il segno evidente di come vi sia poco rispetto da parte di chi governa e gestisce la cosa pubblica su come si rendono partecipi i cittadini di un patrimonio che non è di parte o di qualcuno, ma di tutti”.