“Il candidato Tei parla senza conoscere la materia. Gli capita spesso, ultimamente, ma sulle predazioni in particolare dimostra una ignoranza pericolosa, soprattutto per chi aspirerebbe a guidare una amministrazione“.
A dichiararlo è Mirella Pastorelli, candidata nella lista Magliano Comune Aperto che sostiene la candidatura a sindaco di Diego Cinelli.
“Come presidente dei pastori d’Italia e con una delega ad hoc, voluta dal sindaco Cinelli, primo in Italia, la nostra esperienza, fin dal 2012, è profonda e, cosa ancora più importante, la nostra azione è efficace: grazie al nostro impegno, il problema predazioni è arrivato al Consiglio regionale e abbiamo ottenuto il successo di cominciare il percorso per il riconoscimento dei danni, dell’abrogazione del de minimis, del riconoscimento del danno indiretto, del pagamento dell’indennizzo entro 90 giorni – spiega Mirella Pastorelli -. Ultimo impegno, in ordine di tempo, l’incontro di ieri del Comitato Pastori d’Italia e di tutte le associazioni venatorie per parlare di predazione e di danni da ungulati con il presidente della Provincia, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, con il quale abbiamo stabilito interessanti strategie di azione“.
“Tei, affaccendato in altre faccende, non era certo interessato ad occuparsi dei problemi di tanti lavoratori che vedono andare in fumo il frutto del loro sudore. Ora che si trova paracadutato a correre, già sconfitto, per la poltrona di sindaco, si arrabatta su argomenti complessi ed il risultato è decisamente insufficiente. Tei dovrebbe studiare. Dovrebbe documentarsi sul piano lupo, che apre degli orizzonti per gli allevatori dato che, per la prima volta, si va ad abbattere una specie protetta dalle legge 157 del Governo italiano, dalla direttiva Habitat e dalla convenzione di Berna. Le ultime due tutelano il canis lupus appenninico, non gli ibridi, che devono essere trattati come i cani randagi – termina Mirella Pastorelli -. Tei, già assessore provinciale e consigliere regionale, si è guardato bene, all’epoca, di fare una proposta agli allevatori. La fa ora che è candidato, ma la sua ignoranza in materia ridicolizza la sua azione. Fa ridere, quindi. Peccato solo che per risolvere i problemi degli allevatori ci sia bisogno di competenze, non certo di comici“.