“In un momento nel quale tutti i rappresentati delle categorie lavorative della sanità e delle istituzioni, sia di destra che di sinistra, manifestano malcontento in tema di gestione della salute, la nonchalance dimostrata nell’intervento dal direttore Desideri ci lascia quantomeno insoddisfatti”.
Attraverso un comunicato, il coordinamento provinciale Sanità della Lega di Grosseto replica al direttore generale della Asl Toscana Sud Est in merito alle sue dichiarazioni sui presunti tagli negli ospedali maremmani.
“Se la sua aveva pretesa di essere una risposta, possiamo condividere al più che governare un carrozzone simile non sia facile; ma noi, al contrario a quanto pare del direttore, di questo malcontento comprendiamo le radici. Desideri descrive una realtà sanitaria che non esiste per chi invece è costretto alla rinuncia alle cure, a chi ricorre al privato per una visita in tempi brevi, a chi sceglie un’altra regione per curarsi – continua la nota -. Come al solito toccando alcuni tasti sensibili, l’amministrazione di area vasta diventa sfuggente e non fornisce ai cittadini utenti (perché la Lega non chiede per sé) risposte su come sarò organizzato il nuovo ospedale, o su quali servizi fornirà la nuova struttura costata decine di milioni di euro. Ci sarà pure un piano da condividere con l’amministrazione pubblica di Grosseto ed i cittadini, in nome di quei tanti sbandierati principi di informazione e di trasparenza, invece che nelle storiche segrete stanze o negli innovativi eventi conviviali organizzati tra compagni candidati e manager”.
“Desideri parla come un certo ex-segretario di partito della bontà fraintesa dell’azione portata avanti: cita un turnover del 76% ma non ci dice da dove lo pesca, mentre non cita ad esempio i dati di quanti si rivolgono al privato; si lascia andare a slogan e proclami quasi elettorali, senza pensare come è stato valutato dai cittadini alle urne questo stile renziano del ‘noi siamo fenomeni, è la gente che non capisce’ – sottolinea la Lega -. Il Direttore invece meglio farebbe a prendere il telefono e, con molta umiltà, collaudare il nuovo Cup 2.0 per vedere a quando vanno gli appuntamenti per doppler, densitometrie ossee, visite di controllo, interventi chirurgici ambulatoriali, oppure scorrere le lista di attesa degli interventi chirurgici di media intensità, oppure potrebbe affacciarsi al pronto soccorso e vedere in quale condizioni lavorano il personale o sostano i pazienti”.
“Potrebbe salire nei setting, e condividere con i pazienti vaganti la ricerca del loro ambulatorio o del loro reparto (che riescono a trovare grazie ad indicazioni scritte a penna negli ascensori o in minuscoli cartelli che riportano a meno moderne e più sagge indicazioni dei reparti che furono). Se poi neanche così riuscisse a capire, saremmo ben lieti di spiegargli noi di cosa si lamentano tutti: l’organizzazione per intensità di cure impiantata in un sistema pubblico, pessimamente informatizzato e burocratizzato, catapultata con lo slogan ‘il malato al centro delle cure’, sta invece allontanando il malato dalle cure ed è, a nostro avviso, fallita e non più proponibile – continua il comunicato -. Forse perché il nuovo Cup offre prestazioni rapide a duecento chilometri di distanza da Grosseto. Forse perché il personale è stanco di sovraccaricarsi il lavoro di chi va in pensione e non viene sostituito. Forse perché nelle altre Asl le professionalità riconosciute a tavolino sono più soddisfacenti e soddisfatte”.
“Governi pure da lontano, caro direttore, le pulci ve le faremo noi, rivendicando la necessità di conoscere in anticipo le vostre scelte per la Maremma, rimanendo aderenti alla realtà dei fatti, consapevoli che il nostro movimento tutelerà ad ogni livello l’universale diritto alla salute – termina la nota -. Come Lega, staremo attenti alla equa assegnazione delle risorse e saremo presenti e ben preparati alla agorà promossa a giugno 2018. E come cittadini, utenti e operatori, faremo di tutto perché ci sia chi combatte per risolvere i problemi del territorio, e non per farsi bello sulla salute dei maremmani”.