“Un commercio senza più regole che mette in pericolo la coesione sociale, il benessere e la salute delle donne e degli uomini d’Europa. Questo è il rischio che i cittadini corrono in caso che vengano ratificati i due trattati commerciali Ceta e Ttip tra l’Europa ed il nord America; trattati internazionali aberranti che vorrebbero cancellare ogni parvenza di sovranità popolare e democratica in nome del primato e del profitto“.
A dichiararlo sono Stefania Amarugi e Massimo Cini, rispettivamente candidata al Senato e candidato alla Camera dei Deputati per Potere al Popolo.
“I due trattati, infatti, con la scusa di armonizzare il libero commercio antepongono gli interessi del mercato e dei privati a quelli delle collettività – spiegano i due candidati -. Tutta il nostro programma si fonda su un’idea precisa: diritti, natura e beni comuni non sono delle merci. I popoli d’Europa debbono continuare ad avere diritti e garanzie sulla qualità dei prodotti alimentari. Ci rifiutiamo senza indugi di pensare che si possano diffondere sulle nostre tavole prodotti di dubbia qualità in nome di un’uniformità di consumo che renderebbe il cibo uguale ovunque, cancellando la bellezza delle diversità, fatta di tanti prodotti tipici, che sta alla base della ricchezza e del progresso dell’umanità“.
“Non vogliamo in nome della crescita economica essere sommersi di pesticidi, primo tra tutti il glisolfato, che rappresenta oggi un pericolo per la salute di milioni di persone e per la Terra stessa, casa comune di tutti i viventi – continuano i due candidati -. Potere al Popolo, come chiaramente scritto nel programma, si batterà contro questi trattati transatlantici osceni. In qualità di candidati della Maremma per la Camera ed il Senato aderiamo con convinzione al decalogo proposto da Attac Italia. Siamo felici di incrociare di nuovo il nostro cammino con Attac Italia, con cui fin dalla stagione dei forum sociali, dentro le contestazioni al modello neoliberista, abbiamo condiviso insieme le battaglie per un mondo dove si possa affermare la democrazia ed un modello economico diverso che tuteli il lavoro, l’ambiente, che ridistribuisca la ricchezza cancellando la forbice crudele tra i pochi ricchi sempre più ricchi e le masse popolari sempre più impoverite“.
“Raccogliamo l’invito di Attac Italia che, insieme alla Coldiretti, alla Cgil, all’Arci, a Legambiente, a Greenpeace e a tante altre associazioni chiede la bocciatura dei trattati Ceta e Ttip. Per questo, venerdì 16 febbraio ospiteremo, alle 16, a Grosseto, presso il nostro gazebo in corso Carducci, Silvano Brandi, referente di Attac Italia – terminano i candidati -. Per continuare la lotta per un mondo basato sulla solidarietà, sulla cooperazione e sulla giustizia sociale“.