“L’episodio della donna di Bagnore che si è vista staccare la luce è solo uno dei tanti di questo comune: il disservizio postale è stato al centro anche di una nostra mozione in Consiglio per impegnare il sindaco nei confronti di Poste Italiane a garantire un servizio dignitoso di tale nome”.
A dichiararlo sono Riccardo Ciaffarafà, Giacomo Albertini e Paolo Vichi, consiglieri comunali del gruppo di opposizione Un Comune per tutti a Santa Fiora.
“Ma dove sono finiti i proclami di questo sindaco che, felice e contento, si vantava di aver ‘salvato’ gli uffici postali del nostro comune? Le operazioni di marketing di questa amministrazione comunale hanno davvero le gambe corte e si scontrano con la realtà delle cose, che è molto diversa da quello che vorrebbero far apparire questi signori – spiegano i consiglieri -. Ci sono molti altri casi che si sono visti staccare la luce, anche per indigenza, ed il sindaco se ne è accorto per niente? E cosa ha fatto, a parte sfruttare il suo ruolo istituzionale e utilizzare il sito del Comune per annunci di partito? E’ inaccettabile che in un comune di 2600 abitanti e fra i più ricchi della provincia di Grosseto e dell’Amiata succedono queste cose”.
“Visti i milioni di euro che questo Comune incassa ogni anno da Enel, Acquedotto e Ato, noi proponiamo di istituire un fondo di solidarietà per far fronte e per sostenere le tante famiglie e persone residenti e italiane che vivono al limite della povertà proprio a Santa Fiora e che, in alcuni casi, non hanno nemmeno la luce – continuano i consiglieri -. Il sindaco sembra vivere in una realtà parallela, ma gli consigliamo vivamente di scendere dal piedistallo e di pensare più a questo comune e meno alle stupidaggini e alle realizzazioni di mega appalti inutili e costosi per i cittadini”.
“Sbandierare riconoscimenti sul turismo quando a Santa Fiora non c’è nemmeno un albergo funzionante e quando ci sono casi di difficoltà reale, è una operazione da bottegai che dimostra, ancora una volta – terminano i consiglieri –, la lontananza di questa amministrazione comunale dai bisogni reali della gente”.