Fare Grossseto dice “No” al nuovo distretto socio-sanitario unico e chiede di prendere come esempio il modello organizzativo del distretto sud della provincia di Grosseto.
“Il nuovo distretto comprenderà un territorio troppo esteso, i bisogni socio-sanitari saranno diversi sul territorio ed i costi di gestione aumenteranno notevolmente – dichiara in un comunicato Fare Grosseto -. Nella provincia grossetana avremo due distretti, uno nel sud della provincia, con soli 50.000 abitanti (situazione invariata) e l’altro con circa 180.000 abitanti, che ingloberà i tre precedenti distretti“.
“Il distretto sud è più equilibrato e strutturato sia in relazione alla dimensione, sia alle caratteristiche socio-sanitarie ed il suo modello organizzativo è eccellente, perché non prevedendo il Consorzio Società della Salute, ma una semplice convenzione socio-sanitaria tra Comuni e Ausl (Legge regionale 40/2005), garantisce i servizi a costi molto più contenuti – continua la nota -. Nel distretto Grosseto ci sarà un direttore con posizioni apicali e funzioni organizzative intermedie e che determineranno costi rilevanti per i Comuni“.
“Nelle colline dell’Albegna invece sono previste solo le nomine del direttore e del coordinatore sociosanitario e il distretto si appoggia alla struttura amministrativo contabile e all’ufficio stampa della Usl – termina il comunicato -, quindi i costi sono minimi per i Comuni e le risorse economiche disponibili vengono utilizzate in prestazioni a vantaggio del cittadino, in un’ottica di integrazione socio-sanitaria ed erogazione dei servizi efficaci ed efficienti“.