“Un distretto cosi grande, con la creazione di maxi aree disomogenee per popolazione e necessità di servizi, finirà per penalizzare i servizi e cresceranno burocrazia e spese per la struttura, creando un ennesimo carrozzone costoso e scarsamente produttivo, in cui gli unici a rimetterci sono e saranno gli utenti in difficoltà, che vivono grazie a quei servizi fondamentali“.
Pasquale Virciglio, consigliere comunale del gruppo misto a Grosseto, interviene sulla nascita del nuovo Coeso in seguito alla fusione delle tre Società della salute.
“A proposito di disomogeneità, penso, ad esempio, a Grosseto, Comune capoluogo che, al netto del circa 30% di quote ricevute e relativa importante quota economica versata, non ha la certezza della presidenza, cosa che dovremmo pretendere, del consorzio e vede inoltre vana la possibilità di incidere nelle decisioni in seno alla giunta esecutiva – spiega Virciglio -. Questo perché, anche se avesse la maggioranza assoluta, potrebbe non incidere per l’eventuale veto del ‘doppio cappello’, tecnicismo della doppia maggioranza, una per quote ed una per ogni singolo Comune, che potrebbe bloccare qualunque iniziativa lasciando di fatto le decisioni ai dirigenti politicizzati. I Comuni più grandi, pur avendo la maggioranza, possono essere bloccati da alcuni piccoli Comuni in una diatriba politica in cui a rimetterci saranno i servizi e quindi i cittadini”.
“Infine, politicamente disapproviamo la non attinenza, in alcuni bandi di evidenza, alla finalità primaria della Società dell Salute, che dovrebbe essere la salvaguardia degli aspetti socio assistenziali dei cittadini, per i quali i Comuni pagano un contributo. Invece, notiamo e contestiamo la spesa di denari, ad esempio per bandi per la gestione delle comunicazioni esterne dato a figure terze, piuttosto che utilizzare personale interno, ed ancora più lontano dai nostri principi la promozione della memoria dei migranti e l’accoglienza stessa dei migranti attività che costano denaro dei cittadini e di cui non beneficiano gli stessi ma cittadini stranieri. Questi soldi sarebbe stato meglio spenderli in progetti di salvaguardia sociale per i nostri concittadini, sempre di più in difficoltà – termina Virciglio -. Grosseto ed il sindaco Vivarelli Colonna devono avere un ruolo primario nelle iniziative del Coeso, ad iniziare dalla presidenza fino a giungere alle politiche di intervento socio assistenziali di salvaguardia delle categorie più deboli. In caso contrario, riteniamo utile valutare l’opportunità di uscire dalla Società della Salute stessa“.