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Falusi, il Pci scrive alla Corte dei Conti: “Anomalie sul bilancio dell’istituto”

di Redazione
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Con una nota destinata alla Corte dei Conti il Pci segnala all’organo di controllo elementi e valutazioni in merito dovute all’operato dell’Asp che possano avere influito dal punto di vista erariale sul bilancio“.

Marco Barzanti e Luciano Fedeli, segretario provinciale e responsabile “Welfare e sanità” del Pci, intervengono sull’istituto Falusi di Massa Marittima.

“Il Pci ha chiesto più volte dialogo, ha effettuato proposte, richiesto elementi informativi, ma nessuna risposta è mai arrivata dalle istituzioni – spiegano Barzanti e Fedeli -. Per il Pci il tempo della dialettica è finito e si è preferito far scivolare il confronto su un terreno di scontro aperto che noi abbiamo cercato di evitare con numerosi e documentati tentativi. Il presidente ha effettuato la scelta di esternalizzazione legandola alle criticità economiche fornendo dati finanziari che nel corso dei mesi hanno lievitato, dichiarati in più occasioni pubbliche. Poi a novembre la prima sorpresa: in sede di assestamento si parla di un bilancio che dovrebbe chiudersi in pareggio o in leggero utile. Allora le decine di migliaia di euro che si paventavano come disavanzo tanto da spingere a privatizzare, perché è di questo che si tratta, uno degli istituti che meglio funziona sul territorio regionale, erano solo frutto di terrorismo e non fondate“.

“Non solo, dalle informazioni in nostro possesso ci risulta che il Falusi faccia da banca alla Asl e alla Società della Salute, enti che dovrebbero garantire le risorse necessarie per il funzionamento dei servizi e il pagamento dei fornitori – continuano Barzanti e Fedeli -. Non è così poiché risulta che i pagamenti effettuati da questi Enti non rispettino i tempi previsti dalle norme, causando uno scoperto presso l’Istituto di Tesoreria e il maturare di interessi passivi che vanno a gravare sugli esercizi finanziari e, in assenza di applicazione di mora da parte dell’Istituto, come sarebbe previsto dalle norme, si scaricano sugli ospiti accolti o sui loro familiari e, non per ultimi, sui lavoratori che attendono ancora il pagamento di alcune voci contrattuali“.

“Altro problema è quello delle quote di compartecipazione dei servizi a carico degli ospiti poiché risultano non versate notevoli somme, mentre i servizi alberghieri vengono forniti e pagati dall’Istituto che, fatti salve le situazioni sociali a rischio, dovrebbero essere richieste dall’Istituto a ciascun privato – sottolineano Barzanti e Fedeli -. Anche i fornitori sono stufi di fare cassa agli enti e vanno ad applicare le norme in materia di ritardo delle riscossioni, tant’è che risulta abbiano chiesto interessi con un aggravio dei costi a carico dell’Istituto di 20.000,00 euro, per un bilancio in crisi come definito dal presidente. Il Falusi sembra abbia il ruolo di soccombere perché da chi dovrebbe incassare non applica alcun interesse, mentre dalla parte dove invece deve pagare subisce. Chi ci rimette dal punto di vista economico in questa situazione sono ancora ospiti, familiari e lavoratori“.

“La chicca finale è invece quella del personale di ruolo, la cui spesa rispetto alla previsione sembra essere diminuita di circa 60mila euro e le sostituzioni sono state fatte con agenzie interinali, con un aumento dei costi sul bilancio dell’Istituto per la spesa di personale pari al 30%. Il Partito Comunista Italiano ritiene di dover tutelare oltre ai cittadini, utenti e lavoratori, anche gli interessi generali ed è stufo di un’omertà e di un’arroganza, per cui, come hanno fatto per avere risposta dal sindaco di Massa, ora si rivolgono alla Corte dei Conti inviando una segnalazione e chiedendo di essere informati in merito agli sviluppi e alle considerazioni che saranno effettuate – terminano Barzanti e Fedeli -. Il Pci vuole quella chiarezza che ci pare doverosa, secondo quei principi di trasparenza che devono essere elementi portanti della Pubblica Amministrazione e che dovrebbero essere pane per amministrazioni che si dichiarano sulla carta progressiste, ma nei fatti attaccano stato sociale, diritti e tutele essenziali“.

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