“Come per magia e dopo avere annunciato un possibile coinvolgimento della Corte dei Conti, finalmente si cominciano a vedere un po’ di numeri veri del conto economico del Falusi“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Marco Barzanti e Luciano Fedeli, rispettivamente segretario provinciale e responsabile “Welfare e Sanità” del Pci.
“Lo si è fatto convocando in fretta e furia un consiglio di amministrazione e fornendo un copioso materiale amministrativo ai componenti solo nel pomeriggio del giorno prima, rendendo difficile una lettura ed una interpretazione soprattutto della parte contabile – continua la nota -. All’ordine del giorno poi un preconsuntivo che nella realtà è assestamento poiché un preconsuntivo lo si fa ad esercizio chiuso, lasciando i dovuti margini per i costi ed i ricavi non ancora documentati. Al di là delle questioni formali, anche se non di poco conto, per il Pci la direzione del Falusi doveva mettere in condizioni il CdA di valutare meglio i conti a maggio e giugno facendo una previsione attendibile utile per il confronto con i sindacati e allo stesso consiglio comunale per giustificare con trasparenza la scelta di esternalizzazione“.
“Così non è stato e le motivazioni possono essere due – sottolineano Barzanti e Fedeli -: non vi è stata capacità di elaborazione oppure è stata una scelta pilotata del presidente che volutamente non ha voluto scoprire le carte ed anzi ha preferito diffondere, in sedi pubbliche, dati allarmanti sullo stato di salute dei conti dell’istituto per avere mano libera. Ma la matematica ha sciolto i dubbi ed il bilancio del Falusi, con la verifica effettuata a fine novembre, quindi con un esercizio per 11/12 compiuto, dimostra che lo stesso, in assenza di esternalizzazione, chiude sostanzialmente in pareggio e quanto dichiarato ai sindacati in consiglio rispetto ad un disavanzo con cifre paurose è tutto aleatorio e funzionale ad un disegno che imponeva la privatizzazione dei servizi che il presidente Poli, ha voluto mentre politici ed amministratori del Pd se ne sono stati a guardare. Ed una prima lettura dei dati forniti confermano che vi erano altre possibilità di intervento“.
“L’assegnazione dei posti disponibili nelle Rsa è una di queste voci che hanno provocato una perdita di 100.000 euro circa, la scelta del lavoro interinale invece che l’assunzione di personale a tempo determinato che ha fatto ulteriormente lievitare i costi – continua il comunicato -. A queste due voci si devono aggiungere il recupero dei crediti da privati che va ben oltre i 150.000 euro, e 1.300.000,00 euro di somme dovute in buona parte da parte di Asl e Società della Salute che, ritardando i pagamenti, provocano il maturare di interessi passivi che sono pagati dal Falusi agli istituti di credito con aumento dei costi. Parallelamente, i fornitori di beni e servizi, per la stessa norma che il Falusi non applica alla Asl e alla Società della Salute, superati i tempi di pagamento, chiedono al Falusi gli interessi per i ritardi e i cittadini pagano. Come si dice in Maremma così si fanno i guadagni di pottino, che bruciava gli asciugamani per rivendere la cenere“.
“Infine si elogia già chi si è aggiudicato l’appalto e lo si elogia prima che cominci a lavorare. Il Pci è convinto della bontà del soggetto, ma i giudizi si danno dopo che lo si è visto all’opera e siamo convinti, perché ce lo dicono le procedure, che abbia fatto un’offerta economica e progettuale ottime ai fini dell’aggiudicazione. Siamo convinti che non regalerà nulla, come invece si dice, per il personale in corso di assunzione, non lo ha preso per fare opera di bontà, ma perché è indispensabile allo svolgimento delle prestazioni contrattuali richieste. I problemi per il Pci sono altri. La vicenda Falusi mette in evidenza la totale assenza di confronto, l’arroganza, l’omertà del Pd che se ne sta in assoluto silenzio con un metodo che sta producendo risultati che cadono sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini, con un continuo aumento di precarietà nel lavoro e nei servizi e gravi rischi per quel patrimonio rappresentato dai diritti frutto di grandi conquiste e lotte – termina la nota -. Il percorso è comunque appena iniziato ed il Pci, per quanto possibile, starà al fianco dei lavoratori e chiederà che vengano date quelle garanzie per lavoro e servizi non approssimative, ma con le dovute trasparenza e chiarezza quando si amministra una cosa pubblica come il Falusi, soprattutto ora che dentro l’istituto sono presenti due gestioni che non potranno essere funzionali ai soli risparmi, ma che, separatamente, dovranno essere a disposizione dei servizi con le garanzie per i lavoratori“.