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Scuola, Pci: “Mancano insegnanti di sostegno, diritti negati a studenti disabili”

di Redazione
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Riaperte le scuole e, anche da noi, si ripropone l’annoso problema della presenza degli insegnanti di sostegno“.

A dichiararlo è Francesco Bonuccelli, della segreteria del Pci di Grosseto.

“Secondo una prudenziale stima di Orgoglio precario.it, nella provincia di Grosseto sono oltre 100 le cattedre di sostegno che rimarranno ‘scoperte’ e che verranno assegnate, se è quando verranno assegnate, ad insegnanti sprovvisti dello specifica specializzazione per alunni con deficit psicofisici – spiega Bonuccelli -. Non vogliamo entrare più di tanto nelle norme e nei tecnicismi di questa procedura. Tutti sappiamo che nei concorsi di immissione in ruolo per gli insegnanti i posti per il sostegno sono in numero assolutamente insufficiente rispetto al fabbisogno e che nelle circolari ministeriali si parla con sempre più insistenza di ‘funzione di sostegno da parte dell’intero corpo docente’, che è un modo criptico per far passare il discorso che alla fine ‘l’insegnante di sostegno non serve’“.

“Sappiamo anche, per diretta esperienza, che ci sono moltissimi insegnanti senza specializzazione che poi, alla prova dei fatti, si rivelano ottimi insegnanti di sostegno, sensibili, creativi, empatici rispetto alle esigenze degli alunni disabili – continua Bonuccelli -. Quello che ci preoccupa è la realtà che si prospetta perché le nomine, anche per gli insegnanti ‘senza titolo’, vengono fatte spesso verso la fine di ottobre o l’inizio di novembre, molte volte per un numero ridotto di ore dovuto al fatto che c’è la necessità di ‘risparmiare’ e non è infrequente che i genitori si sentano dire che ‘quando non c’è il sostegno è meglio se tengono il bimbo a casa’. Sì configura così davvero il caso di un diritto negato e di una discriminazione sociale che si aggiunge a tutte le altre difficoltà che le famiglie devono già sopportare. E pensare che la legge 517 del 1977, la cosiddetta Legge Falcucci, che introduceva il sostegno nella scuola italiana ed aboliva le classi differenziali fu a suo tempo salutata come rivoluzionaria“.

“Del resto, che le cose per tutte le persone con handicap vadano sempre peggio lo dimostrano anche le limitazioni che si prospettano per poter usufruire dei permessi previsti dalla Legge 104, limitazioni che prevedono, per i familiari che vogliano usufruirne, l’obbligo di informare con congruo anticipo il datore di lavoro della richiesta dei permessi spettanti, che potranno essere rifiutati, questa è la novità, per esigenze di servizio – sottolinea Bonuccelli -. Di fronte a quanto sta accadendo nel mondo della scuola è necessario che non solo i sindacati e le associazioni dei genitori si mobilitano per la difesa di un diritto come è l’istruzione, garantito anche dalla Carta costituzionale, facendo anche ricorso al Tar se questi diritti vengono lesi, ma anche i partiti che si richiamano ai valori della sinistra siano a fianco dei genitori e degli insegnanti in questa battaglia di civiltà”.

“Sarebbe davvero paradossale e forse un monito per tutti noi di sinistra se dovessimo scoprire che era stata un’insegnante romana, pacata, democristiana e profondamente cattolica, come la senatrice Falcucci, che aveva fatto la sua ragione di vita l’esigenza di abolire le scuole differenziali e della necessità di inserire gli alunni ‘subnormali’, come si diceva all’epoca – conclude Bonucelli, nella scuola di tutti“.

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