Le “Misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” sono state al centro del dibattito della seduta di ieri del Consiglio regionale della Toscana.
L’assessore Stefania Saccardi ha infatti tenuto una comunicazione per illustrare tutte le misure adottate e in itinere da parte della giunta toscana, che su queste tematiche era stata “spronata” nel febbraio scorso da un atto d’indirizzo proposto dal gruppo Pd, che, tra le altre cose, impegnava la giunta a definire una sorta di “Cantiere sociale per la Toscana“.
«Siamo di fronte a un complesso di azioni che non hanno precedenti nelle politiche sociali della Regione e del Governo nazionale – ha detto il capogruppo del Pd Leonardo Marras, intervenendo per presentare una risoluzione collegata alla comunicazione di Saccardi –. Sei mesi fa avevamo chiesto di aprire un grande “cantiere sociale”, ipotizzando anche di anticipare misure sul reddito di inclusione. Il Governo Renzi aveva avviato un percorso e il Governo Gentiloni lo ha attuato rapidamente, e non possiamo che esserne soddisfatti. Nessuna euforia, ma non c’è dubbio che stiamo mettendo in campo un intervento organico, che tra risorse nazionali e regionali vedranno un impegno di quasi 400 milioni di euro in Toscana. Ricordiamo che il dato di partenza era quello dell’azzeramento del Fondo sociale nazionale, così come di quello per i non autosufficienti. Ecco, nessuna euforia – ha concluso Marras – ora lavoriamo per attuare le misure messe in campo»
Dopo la comunicazione dell’assessore, che ha fatto il punto sugli interventi che hanno coinvolto diversi settori della Regione e sulle relative risorse investite, è intervenuto il presidente della commissione sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli (Pd).
«L’obiettivo principale è quello della tenuta della coesione sociale e sulle politiche di contrasto alla povertà e sulla questione del reddito d’inclusione abbiamo dimostrato di avere una visione netta – ha detto Scaramelli –. Alcune forze politiche hanno certo avuto il merito di sollevare un problema, sollevando però troppe aspettative, mentre da parte nostra abbiamo messo al centro la questione del lavoro e della dignità delle persone, non solo dell’essere cittadini. In questo senso, è stato positivo il recente intervento del Governo nazionale che, anche grazie a un’azione di stimolo della Toscana, è stato implementato e corretto. Certo, non possiamo considerarlo esaustivo e per questo auspichiamo si possano reperire ulteriori risorse. Ma intanto ci sono elementi di discontinuità importanti, che hanno riguardato diversi punti: dalla soglia Isee al riconoscimento di una dimensione familiare del fenomeno».
Passando ad analizzare la comunicazione Saccardi, Scaramelli ha aggiunto: «Abbiamo fatto bene a rendere chiaro un quadro completo di tutte le misure realizzate e porre, insieme, la centralità di alcune questioni. A partire dalla disabilità, che assume un grande valore anche morale, perché si passa da interventi “tampone” al tentativo di dare progettualità continuativa a certi percorsi che riguardano persone, in questo caso, doppiamente svantaggiate. Proprio su questo – ha annunciato Scaramelli – cominceremo presto il lavoro sul testo unico, su una vera e propria legge quadro regionale. Più in generale, al centro delle politiche toscane per il contrasto alla povertà c’è la grande questione della dignità delle persone. Particolare importanza, quindi, hanno i temi del sostegno alle politiche abitative, educative ed alimentari, cioè i contributi per gli affitti che in corso anno verranno raddoppiate, così come le misure sugli sfratti. Inoltre, il beneficio economico a studenti a basso reddito col principio di ridurre le diseguaglianze sociali e per consentire a tutti l’accesso allo studio. Compito della politica è quello di interpretare i bisogni nascenti, di non essere fermi a vecchie ricette, di adeguare l’azione ai nuovi bisogni. Continueremo – ha concluso il presidente della commissione – a svolgere un ruolo di impulso, di spinta ad andare ancora avanti».
Nel corso del dibattito, per il gruppo Pd, è intervenuta anche la consigliera Valentina Vadi, che ha parlato di un «complesso importante di interventi integrati che costituiscono una risposta significativa».
«Molti dimenticano – ha aggiunto Vadi – che stiamo uscendo da un periodo di forte crisi economica e finanziaria e che quindi l’aver reperito tante risorse per intervenire rappresenta un fatto politico importante. Politiche abitative, lavoro, scuola significano, come ha sottolineato Scaramelli, coesione sociale. In particolare l’accesso all’istruzione a un livello diffuso rappresenta un obiettivo di lotta alla diseguaglianza, a partire dalla piaga dell’abbandono scolastico così presente anche in Toscana».
Alla fine del dibattito, l’aula ha approvato a maggioranza una risoluzione proposta dal gruppo Pd per condividere “i contenuti del documento unitario contenente le misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale intraprese e quelle che si intendono realizzare sul territorio regionale; in particolare, il carattere organico di tale proposta che coinvolge ed interessa una pluralità di assessorati e di direzioni regionali, quali quella relative a diritti di cittadinanza e coesione sociale, urbanistica e politiche abitative, lavoro e Istruzione e formazione, che assieme costituiscono una cabina di regia sul tema del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”.
La risoluzione, inoltre, impegna la giunta regionale “a continuare il confronto proficuo con il Consiglio regionale in merito alle politiche di contrasto alla povertà, ed a riferire, con cadenza annuale, nelle Commissioni permanenti coinvolte sullo stato di attuazione delle misure previste dalla comunicazione” svolta dall’assessore Saccardi.