“Il Comune di Grosseto, titolare delle concessioni per l’uso delle acque termali che interessano prevalentemente l’area di Roselle, intende metterle a bando con concessione di 25 anni e successiva possibilità di rinnovo“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Grosseto: Daniela Lembo, Antonella Pisani, Francesca Amore e Gianluigi Perruzza.
“In sostanza, intende cederle a privati di cui conosciamo già almeno un nome (e qualcuno già pensa che sarà l’unico) – continua la nota -. Qualcuno avrà supposto che si tratta di un’azienda operante nel settore del turismo; una volta appreso il nome non si può pensare diversamente. E invece la Terme di Maremma s.r.l. con sede in Roma è operante nel settore delle costruzioni edili. Fin qui, nulla quaestio, ma è un dato utile, da sapere“.
“Quel che è certo è che il Movimento 5 Stelle di Grosseto non può non intervenire sulla questione per diversi motivi – sottolineano i consiglieri –: abbiamo dimostrato che l’edificio incompiuto di Roselle, oltre ad essere un’opera di valore storico e di interesse documentale (evoluzione Postmoderna dello stile Organico toscano), è anche strutturalmente recuperabile; abbiamo dimostrato che gli 800mila euro necessari per la demolizione, in realtà concorrerebbero in buona parte alla riqualificazione della struttura compiendo un’intelligente operazione di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico; abbiamo dimostrato che una parte dei 15 milioni di euro che lo stato ha destinato al Comune grazie al bando delle periferie poteva e può ancora essere destinato alla realizzazione delle opere di completamento del centro termale di Roselle“.
“L’amministrazione di centrodestra ha rigettato tutte le nostre proposte e bocciato i nostri provvedimenti riguardanti le terme a Roselle, per poi uscire oggi allo scoperto: l’utilizzo della concessione termale pubblica vada ad un privato. Adesso abbiamo capito – continua il comunicato -. Per noi un’amministrazione comunale dovrebbe agire esclusivamente nell’interesse collettivo. Questo tipo di bandi sono giustificabili soltanto se l’azione pubblica tende a favorire invece pochi soggetti, come in questo caso. Nella fattispecie, l’operazione più giusta da fare sarebbe quella di investire soldi pubblici nella realizzazione di un parco termale che non vada a porsi in concorrenza con l’offerta turistico-ricettiva del territorio ma, anzi, diventi un fattore di qualificazione e potenziamento dei servizi offerti dalla rete di aziende turistiche ed agrituristiche del territorio, che è già ricca di soggetti pronti ad accogliere con entusiasmo la possibilità di inserire anche questa attrazione tra le loro proposte”.
“Cosa fare? Probabilmente l’amministrazione Vivarelli Colonna, espressione autentica di una gestione padronalistica e non collettivistica, continuerà per la sua strada e pubblicherà il bando per la concessione termale – spiegano i consiglieri –. Ecco quindi la proposta e forse ancor di più, un appello che lanciamo a tutti, cittadini e imprese: uniamo le forze, costituiamo un’associazione pubblica o diamo vita ad un azionariato diffuso e partecipiamo al bando. Non lasciamoci ‘scippare’ da sotto il naso un’opportunità del genere accontentandoci delle briciole. Mettiamo insieme le competenze, quell’intelligenza collettiva di cui siamo dotati, mettiamola a disposizione dei cittadini e riprendiamoci le acque termali, quelle stesse acque che una volta erano di tutti gli Etruschi, di tutti i rosellani e che oggi, anziché andare a finire in mano ad una srl romana, che siano di tutti i grossetani“.
“Il primo passo lo abbiamo fatto noi: è stata prenotata la sala della Fondazione Il Sole, in via Uranio 40, a Grosseto, per il giorno 29 settembre alle ore 21:00 – termina il comunicato -. Lì ci sarà un primo incontro, aperto a tutti, per dare utili informazioni e far nascere un coordinamento“.