“Io e il mio partito non accettiamo accuse di razzismo e xenofobia dal sindaco Limatola“.
A dichiararlo è Fabrizio Rossi, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia.
“Fratelli d’Italia fa parte di una maggioranza coesa a Grosseto e con coerenza si è pronunciata sul tema più volte – spiega Rossi -. Abbiamo idee molto chiare sul tema dell’immigrazione clandestina. Siamo contrari ad ogni forma di collusione con il fenomeno che arricchisce i trafficanti e fa ingrassare le cooperative e i privati che li ospitano. Un fenomeno, quello della migrazione, che da emergenziale è diventato strutturale con gravi ripercussioni economiche e sociali in tutto il Paese. Limatola è un rispettabile sindaco di un Comune piccolo della provincia, ma è un sindaco in una nazione molto più grande del piccolo orticello di casa sua“.
“Artifici o tecnicismi non ci interessano sul tema. Sprar o Cas sono il frutto avvelenato di un fallimento politico – continua il portavoce di Fratelli d’Italia -. Si gioca con le parole, ma ormai è chiaro a tutti che si tratta di immigrazione clandestina. Un dato inarrestabile e con troppa faciloneria si attacca l’avversario politico tacciandolo di xenofobia o razzismo. Questo sistema che il partito di Limatola, il Pd, ha introdotto in Italia sta andando a rotoli, tanto da indurre lo stesso Ministro dell’interno a fare inversioni di rotta, dopo anni che lo andiamo chiedendo“.
“Il Sistema di accoglienza per i rifugiati e i richiedenti asilo è un progetto che non ci convince, per più di una ragione – sottolinea Rossi -. La sinistra di governo ha abolito di fatto la legge Fini-Bossi sui flussi migratori, in un contesto ormai del tutto fuori controllo, ma con una legge che pur è ancora in vigore e dovrebbe essere applicata. Sprar o Cas poco importa, il finto dato umanitario non può e non deve essere la scusa per giustificare una accoglienza che tutti sappiamo essere del tutto ingestibile. La politica sul tema è profondamente sbagliata e nasconde un business orribile, volto a sfruttare economicamente il mercimonio degli esseri umani che, sotto l’egida della criminalità organizzata, sono imbarcati in Libia e spartiti, con una regia ormai a tutti nota, sul territorio nazionale, causando enormi disagi e arricchendo taluni a scapito di tutto il territorio“.
“Cosa faranno coloro che arrivano? Quale integrazione potrà mai esserci? Quanto potrà durare questo fenomeno? Quali sono i costi di questa politica assurda? Cosa fanno ogni giorno? Al contrario occorre una inversione di rotta, e non mi riferisco solo a quella delle navi che trasportano gli immigrati, tanti, troppi, in Italia. Occorre un cambio di regia al Governo nazionale, seppur quello dell’immigrazione non sia un problema soltanto gestibile a livello nazionale. Ma intanto occorre iniziare da casa nostra, per riappropriarci di una sovranità perduta da troppo tempo – conclude Rossi -. Non ha aderito l’Europa a questa politica tutta italiana di accoglienza, figurarsi se possiamo accettare lezioni sul tema dal Pd di Limatola“.