“L’emergenza incendi è stata affrontata e continua ad essere considerata con estrema superficialità“: questo è il giudizio che la segreteria della Federazione provinciale del Pci esprime in merito.
“Si prende atto che il Ministro Madia ha annunciato le procedure di assunzione per rafforzare il corpo dei Vigili del Fuoco, questa è una misura che arriverà, ma intanto tutta Italia brucia e riteniamo che la proposta avanzata da tempo, che prevedeva l’impiego dell’esercito in un’azione di presidio e sorveglianza, resta ancora attuale per scongiurare ulteriori danni ambientali e concedere respiro a chi è in prima linea – spiega il Pci -. L’onorevole Sani ha ritenuto di puntualizzare che l’uso dell’esercito non può essere previsto per queste funzioni. Ad avviso del Pci l’uso dell’esercito rientra in tutte quelle funzioni che a partire dagli anni ’80 gli sono già state affidate. Ricordiamo le missioni ed operazioni nazionali in concorso con le altre forze di polizia italiane, enti e istituzioni e per varie attività, ne ricordiamo solo alcune, forse dimenticate dall’onorevole, come l’operazione Partenope, contro il crimine, o Strade Pulite nel 2008 per fronteggiare la crisi dei rifiuti in Campania, oltre a varie attività di polizia in diverse località, per arrivare a quella ‘strade sicure‘. Poi proprio in operazioni di protezione civile, comprese la partecipazione annuale alle operazioni antincendio, sia con uomini e mezzi da terra che con propri mezzi aerei“.
“Il problema non è quello delle competenze, ma della volontà politica che in caso di disastri come quelli che si stanno verificando, in tutta Italia e nel nostro territorio, dovrebbe essere pronta a dare risposte e non soltanto ad andare contro a proposte concrete che rispondono ad emergenze perché fatte da altri – continua il Pci -. In questo momento il Pci ritiene che per superare una fase, dove insieme ai piromani dei boschi, la riforma Madia e tutti gli altri piromani del Governo a guida Pd, hanno bruciato strutture e distrutto servizi come quello della Forestale e la stessa Protezione Civile, senza creare quelle alternative in grado di dare risposte ad emergenze come quella che stiamo vivendo, sia indispensabile utilizzare l’Esercito. Ma la segreteria del Pci chiede che siano effettuate tutte le verifiche e attivate tutte le procedure affinché siano valutati i possibili e potenziali danni derivanti da incendi che hanno riguardato il territorio. Sii fa riferimento all’incendio scoppiato nei pressi di San Martino, dove le fiamme hanno coinvolto anche un capannone con copertura in eternit che, al fuoco, produce polveri dannose alla salute pubblica che possono diffondersi non solo nei pressi di San Martino, ma anche nelle zone limitrofe a Grosseto“.
“Il Pci chiede quindi alle autorità competenti di verificare l’eventuale emissione di particelle dando nel caso di conferme, indicazioni di prevenzione nonché di porre l’area in sicurezza effettuando quanto prima operazioni di bonifica della zona sulla base delle competenze e responsabilità sia private che pubbliche. Chiediamo inoltre chiarimenti relativamente alla manutenzione ordinaria dell’area del diversivo, che a nostro avviso non è stata fatta ad hoc, visto la presenza di vegetazione secca e sulle autorizzazioni che fino ad ora hanno permesso questa situazione e questa spaventosa presenza di amianto nei pressi della città – termina il Pci -. Altro incendio sul quale effettuare verifiche è quello delle centrali della Enel che, possono avere diffuso veleni che vanno monitorati, resi pubblici e bonificati per rassicurare le popolazioni colpite“.