“Pur apprezzando l’intervento pacato del segretario del Partito Democratico Flavio Zazzeri, che esce da un giro di polemiche personali dei giorni scorsi da parte di autorevoli esponenti, resto della convinzione che il confronto si debba svolgere su temi e su problemi concreti e non sulle scelte politiche personali. Ma merita comunque un chiarimento ulteriore che ho avuto modo di esprimere ad altri suoi colleghi di partito che, come lui, sono prima amici e poi politici, anche se oggi non più in linea con le mie idee“.
A dichiararlo è Luciano Fedeli, esponente del Pci di Grosseto, che replica al segretario del Pd di Massa Marittima, Flavio Zazzeri, sull’Istituto Falusi.
“E come ho detto a loro: io ero Luciano ieri, sono Luciano oggi e sarò Luciano domani almeno per quanto riguarda alcuni concetti che non ritengo nostalgie, ma valori, capisaldi, fondamenta che vanno oltre al tempo, lo superano – spiega Fedeli -. Ecco io sono uscito dal Pd perché ho assistito, soprattutto negli ultimi anni ed a tutti i livelli, alla violenza su quei valori. Valori calpestati, ignorati, superati e sostituiti da lotte interne di potere in tutti le sedi ed ambiti. Io non voglio essere il servo di pochi. E gli esempi da Marino in poi si susseguono come si sono susseguite enunciazioni e comportamenti poi, nella pratica, andati in direzione opposta. Faccio alcuni esempi: i diritti sul lavoro, l’abrogazione dell’art. 18, i voucher, il jobs act, per arrivare al tentativo di riforma della Costituzione bocciato pesantemente dagli italiani e sulla quale Renzi si è preso le responsabilità della sconfitta, ma continua a sostenere che 20 milioni non hanno capito (lui e la Boschi sì), per proseguire con Minzolini, sul quale non ne faccio un problema della persona, ma un dramma di sistema, dove si calpesta non la Legge Severino, ma ancora la Costituzione italiana”.
“Ecco per me non era più possibile continuare e vedere queste cose per cui ho fatto una scelta che tu ritieni opportunista, ma non lo è. Non me sono andato via per cercare collocazioni, ma per essere libero e confrontarmi con la gente, restare in quella base cui sento di provenire e appartenere, lottare per quei valori, quei diritti che non sono nostalgie, ma pilastri – sottolinea Fedeli –. Nell’Europa, nel nostro Paese, anche nelle nostre piccole comunità, si produce speranza se si costruiscono modelli che non si basano sugli interessi, sulla finanza, sul potere, ma sui valori umani, sociali, culturali. Si costruisce se si parte dai diritti e non dal mercato. Questo Partito oggi cerca altro. Per cui con la mia scelta sono tornato al Pci, verso quel simbolo e quella bandiera che non mi garantiscono un posto, mi garantiscono una cosa ben più importante: la libertà di esprimermi e di confrontarmi”.
“L’opportunismo non cercarlo in me per questa scelta, sai bene che ci sono personaggi che possono fare scuola su questo con persone che, senza nessuna vergogna e pur di restare attaccati ad un posto, hanno fatto mille cambiamenti scegliendo sempre il più forte. Io sono nato nel Pci e lì sono tornato – continua Fedeli -. Il confronto facciamolo sul merito e sugli argomenti: quelli che sostieni tu sul Falusi, a cui fa eco il sindaco, non sono esatti e questo dimostra quanto ancora avete da fare per riuscire ad entrare in ambiti dai quali questo partito vi ha distratto perché orientato su altri fronti che prima ti ho ricordato. Il Falusi ha sempre avuto proposte di esternalizzazione che poi sono state rigettate, ma il progetto che avevo proposto e si è realizzato in parte consentendo al Falusi, guidato dall’amico Roberto, di risanare un bilancio in sofferenza, non era quello di privatizzare il servizio, ma di rispettare quanto previsto dalle Legge Turco e dalla Legge 43/2004, ossia creare un comparto specifico per il personale che tutelasse i diritti dei lavoratori e consentisse all’istituto la sostenibilità. È un’altra cosa rispetto a quella che sostieni nel tuo intervento“.
“Altro invece è la proposta attuale che prevede una privatizzazione alla quale io sono contrario. Il Falusi, a mio avviso e secondo il Pci, ha necessità di essere rafforzato perché è un’eccellenza e lo si può fare applicando in pieno le possibilità che la Legge Regionale sulle Asp concede, affidando servizi e risorse. Quest’ultime passando all’azienda sanitaria, anche se non vengono utilizzate, restano in quel bilancio e non servono ai bisogni dei cittadini su questo territorio – sottolinea Fedeli -. E sono contrariato dal fatto che da 3 anni si prosegua ancora ad effettuare contratti di lavoro interinale, favorendo il precariato, senza produrre una sorta di concorso che, a quanto ci hanno riferito indiscrezioni, non si fa perché questo tipo di lavoro è in prevalenza femminile e la maternità resterebbe a carico del Falusi poiché ente pubblico. Anche qui non si fa onore all’art. 37 della Costituzione“.
“Se queste cose ed altre, sulle quali avremo modo di tornare, le avesse fatte qualcuno del centrodestra, si sarebbe creato un caso e organizzato chissà quali agitazioni – conclude Fedeli -. Vedi Flavio, ecco perché non sto con il Pd e guarda che tutto sommato credo sia più il Pd a non essere più con me e con tante altre persone“.