Un incontro per rendere pubblico l’appello in favore di Andrea Orlando, firmato da 70 cittadini grossetani alla vigilia delle Primarie che, domenica 30 aprile, stabiliranno la guida e il destino del Pd.
Molte le persone note e meno note, iscritte e non al Pd, che vedono nell’appuntamento dei prossimi giorni, si legge nell’appello, “un’importante occasione per garantire un futuro alla sinistra riformista di questo Paese e per dotare nuovamente di un tetto comune milioni di uomini e donne che in questi anni hanno stentato a riconoscersi in una forza troppo spesso prigioniera della propria autoreferenzialità, come ha dimostrato il negativo risultato del referendum costituzionale“.
Anche Nello Bracalari, storico presidente provinciale dell’Anpi, ha mandato un messaggio.
Pur riconoscendo a Matteo Renzi un’iniziale carica innovativa, questa mattina sono state molte le voci che hanno registrato un partito infine “ripiegato su se stesso, quasi incapace di proporsi come riferimento delle istanze dei cittadini, pur di fronte a importanti e anche positive riforme attuate dal Governo“.
L’obiettivo dei sostenitori di Andrea Orlando è chiaro: un “partito plurale“, che non si arrocchi “intorno all’esclusiva volontà del capo” e che lavori per una sinistra credibile per la nascita di un nuovo centrosinistra capace di frenare “l‘ondata dei populismi dalle soluzioni a buon mercato, sempre tesi alla ricerca di qualche capro espiatorio e di ricette sempre più semplicistiche e prive di una visione di lungo termine“.
Quindi, un partito riformista che non “guarda a destra e non scimmiotta qualche parola d’ordine populista, altrimenti è condannato a spingere una parte del suo popolo nel non voto o verso soluzioni radicali che non accettano la sfida di Governo” e che non dimentica “i nodi strutturali dell’evasione fiscale, della precarietà e delle grandi diseguaglianze fra i cittadini“; una forza che torna a parlare di progressività fiscale e di riduzione delle tasse sul lavoro invece che di bonus e di tagli, che si “confronta con i sindacati e le associazioni di categoria senza sudditanze, ma anche senza sminuirne la grande legittimazione o il ruolo di argine ad una frammentazione che si rivela poi dannosa per tutti“.
Dall’Affinity Cafè è partito dunque un richiamo forte al recupero di un’identità di sinistra troppo spesso sacrificata negli ultimi anni; un’idea di partito inclusivo e concreto che sa dove andare perché sa da dove è partito.
I firmatari
Ecco i nomi dei firmatari dell’appello in favore di Andrea Orlando: Acciai Vania, Andretta Chiara, Ardenghi Piero, Bandinelli Giorgio, Barontini Marcello, Bellucci Antonella, Biagioli Marisa, Biagioni Barbara, Boccini Claudio, Bovecchi Anna Maria, Bracalari Nello, Caoduro Bruno, Cardelli Alda, De Lalla Eleonora, De Rossi Daniela, Donato Pietro, Fanfani Federico, Fazzi Patrizia, Fratangeli Paolo, Furnari Duccio, Furnari Maria, Gasbarrone Marco, Gedda Antonella, Gennari Alfredo, Gennari Claudia, Granini Catia, Guidoni Anna, Iacobucci Mario, Iancu Irina, Maltinti Alessandro, Maretti Wanda, Marri Francesca, Martuscelli Martina, Mazzetti Luciana, Mega Francesco, Migliorini Roberto, Pagliai Vasco, Palmucci Gabriele, Pampersi Alessia, Paolini Germano, Paolini Marta, Pellegrini Giorgio, Piccini Luigi, Pinna Gianna, Pletosu Eduard, Quinati Elena, Quinati Lorenzo, Quinati Roberto, Quinati Sara, Roghi Paolo, Romualdi Sofia Giulia, Rossi Mauro, Scaia Bruno, Scaia Fabrizio, Scrilli Angela, Scrilli Mara, Stellini Giovanna, Stranieri Dario, Toninelli Silvia, Turin Fabio, Valente Marilena, Valentini Francesca, Vezzosi Antonella, Zanelli Sandra, Zoppetti Adolfo, Zullo Giulia, Zullo Salvatore.