“Il sindaco elude il problema, nascondendosi dietro l’alibi del rispetto della legalità“.
Giuseppe Conti, esponente del Partito democratico di Grosseto, e Catiuscia Scoccati, consigliere comunale del Pd di Grosseto, replicano ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna sulla chiusura dei pozzi irrigui.
“Antonfrancesco Vivarelli Colonna confonde l’opportunità di venire incontro alle esigenze di quei cittadini che contribuiscono a rendere più bella la nostra città, con la necessità di rappresentare in ogni situazione sempre se stesso come unico depositario di legalità e di verità – spiegano Scoccati e Conti -. Atteggiamento che sicuramente lo ha ripagato durante la campagna elettorale, ma che adesso, di fronte al compito di governare questa città, lo evidenzia come inadeguato e privo di quella caratteristica che il sindaco di tutti dovrebbe avere: la capacità di ascoltare. Partire sempre dal presupposto che l’unica soluzione per rimanere nell’alveo della legalità sia sempre e solo quella che in modo unilaterale si crede perseguibile, è un errore politico di non poco conto“.
“Esiste una soluzione che, oltre a rispettare le normative, le sentenze ed i regolamenti, consente ai cittadini di contribuire al decoro urbano da lei spesso tanto decantato, e al contempo tutelare i diritti e le tasche di quei contribuenti che il giardino non ce l’hanno e giustamente non devono pagare per gli altri – continua l’esponente del Pd -. E’ sicuramente confortante per i cittadini sapere di avere un sindaco che non si porrà mai ‘contra legem’, ma ricorrere addirittura alla sentenza del Consiglio di Stato che definisce il perimetro dei servizi pubblici quando la questione è ben altra cosa, sembra un po’ fuori luogo. Comunque crediamo di farle cosa gradita ricordandole uno dei punti principali della sentenza proprio da lei citata che, evidentemente sfuggita alla sua attenzione, prevede nei casi in cui ‘la proprietà delle reti sia nella mano pubblica, la proprietà delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali essenziali, rimanga in ogni caso nella mano pubblica’. Lasciamo a lei le dovute considerazioni, visto che le sue contraddittorie affermazioni prima parlano di regalare a titolo gratuito i pozzi, poi di concederne il possesso ai cittadini che ne faranno richiesta“.
“Un po’ di chiarezza non farebbe male non crede? Una cosa è cedere a titolo gratuito, un’altra dare in concessione il solo possesso degli impianti – sottolineano Scoccati e Conti -. Ma il suo staff sarà sicuramente in grado di dare risposte adeguate e soprattutto di fornire, in sede di consegna, tutte le certificazioni di conformità degli impianti ed i relativi collaudi trattandosi di opere di urbanizzazione, e per questo non c’è bisogno di scomodare le sentenze del Consiglio di Stato, è la semplice normativa in materia che lo prevede“.
“Ripetiamo ancora una volta affinchè sia più chiaro, signor sindaco, nessuno mette in dubbio che gli utenti che usufruiscono del servizio, alcuni dei quali le hanno sicuramente dato il loro consenso elettorale, debbano compartecipare alle spese afferenti il servizio stesso. In quanto sindaco non le dovrebbe essere difficile dimostrare di conoscere la situazione meglio di noi – continuano Scoccati e Conti -. Visto che esiste, prenda la decisione più saggia, quella che nel rispetto della legalità a cui lei e tutti noi teniamo, dia anche risposte nell’interesse dei cittadini, sperando di non vedere questa estate il verde privato nelle stesse condizioni in cui versa il verde pubblico“.
“Se i pozzi non entreranno a regime e non sarà possibile irrigare i giardini nonostante la volontà delle persone di contribuire alle spese di gestione e manutenzione, non sarà per la questione di legalità da lei faziosamente sollevata, ma per una sua precisa ed autoritaria scelta – terminano Scoccati e Conti -. Le diventerà difficile poi parlare ai Grossetani di decoro urbano e lotta al degrado“.