I militanti di Forza Nuova hanno affisso in varie città d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, decine di striscioni riportanti la frase “Fuori dalla scuola esclusi dalla vita” per protestare contro le norme contenute nei decreti della legge 107/2015, la cosiddetta “buona scuola”, in materia d’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.
L’azione è stata svolta anche dai forzanovisti dell’Isola del Giglio.
Forza Nuova, tramite il suo Dipartimento Disabilità, esprime la piena convinzione che le novità legislative in discussione rappresentino “un netto passo indietro sul terreno dei diritti inalienabili degli alunni disabili con l’unico tornaconto del risparmio, utile solo in termini di bilancio. Uno dei migliori modelli d’inclusione scolastica degli alunni, ulteriormente rafforzato dalle legge 18 del 3 marzo 2009, ovvero la ratifica della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, verrebbe così rottamato per ragioni economiche“.
“Quanto coerentemente stabilito dalle attuali norme legislative prevede l’interpellanza di tutte le figure che ruotano attorno all’alunno con ‘necessità speciali’, al fine di valutare gli interventi necessari atti al miglior sviluppo psico-fisico individuale; questo genere di valutazioni non possono essere delegate ai soli Istituti scolastici, in primis per la conclamata mancanza di competenze ed in secondo luogo per la necessaria collaborazione tra le figure di specifica pertinenza chiamate ad intervenire nel percorso di vita dell’alunno – continua Forza Nuova –. Crediamo, inoltre, che questa marcia indietro dipenda anche dalla crescente consapevolezza della finora conclamata disapplicazione delle norme vigenti in materia, per il rispetto delle quali le famiglie interessate sono troppo spesso costrette ad intraprendere percorsi legali, la cui effettiva applicazione comporterebbe investimenti, tanto economici che di risorse umane, che il Governo ha dimostrato preferir indirizzare ad implementazioni d’approfondimento di genere sessuale, meglio identificate come ‘gender’, malgrado le stesse non siano ancora state ufficialmente“.