“In tema di immigrazione, ma soprattutto di accoglienza ai migranti, si continuano a perpetrare politiche che sono destinate non solo a non portare a soluzioni concrete, ma al contrario a peggiorare una situazione da cui, in questo tunnel, non si riesce a vedere la luce“.
E’ quanto dichiara Luca Minucci, del coordinamento provinciale di Grosseto di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.
“Il lavoro delle Prefetture – sottolinea Minucci – insiste nell’individuare luoghi per accogliere i migranti non tenendo conto di quanto stiano aumentando le condizioni di indigenza e difficoltà delle famiglie italiane, con un aumento preoccupante delle richieste di alloggio popolare. A fronte di ciò, le cooperative preposte all’accoglienza percepiscono 35 euro al giorno, mentre sono circa 30/40 quelli che i Comuni spendono per i loro cittadini per servizi come, ad esempio, l’assistenza domiciliare o gli inserimenti socio lavorativi. I 500 euro a migrante accolto che vengono riconosciuti ai Comuni ci sembrano poi in questo quadro di difficoltà veramente un ulteriore schiaffo alla povertà incalzante, miliardi di euro frutto della flessibilità concessa dall’Unione Europea che andavano a nostro parere impiegati diversamente, magari per aiutare i cittadini i difficoltà, per favorire l’occupazione e i servizi ai disabili“.
“In questo quadro – osserva Minucci – chiediamo con forza, sostenendo la proposta di legge ‘taglia-business’ presentata dal nostro partito, di obbligare i soggetti che si occupano di offrire vitto, alloggio e attività per gli immigrati a rendicontare tutte le spese sostenute. Secondo le regole attuali, coloro che gestiscono gli immigrati oggi non devono giustificare come hanno speso i soldi pubblici ricevuti: niente fatture, niente scontrini, niente dettaglio di spese. La legislazione di cui si avvalgono le Prefetture per i bandi è ancora oggi quella predisposta venti anni fa per l’emergenza sbarchi in Puglia“.
“Un sistema del genere – conclude Minucci – non è accettabile e permette a tanti, a partire dalle cooperative, di vederlo come un mare d’oro in cui tuffarsi. Siamo convinti che chiedere trasparenza sia doveroso e servirà anche a limitare il fenomeno degli sbarchi incontrollati in Italia“.