“Fa bene il sindaco ad uscire dalla Società della Salute perché la quota pro-capite, spesa dal Comune, è molto elevata a fronte dei servizi prestati“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Fare Grosseto.
“Ci sono altri modelli organizzativi che si potrebbero copiare in provincia e in regione, che non prevedono la creazione di un consorzio di Società della Salute e che utilizzano risorse in denaro, pari alla metà di quanto viene utilizzato a Grosseto, ottenendo gli stessi, se non migliori servizi, per la popolazione – continua la nota -. Vale la pena interrogarsi se non sia opportuno prendere in considerazione il modello della convenzione socio-sanitaria tra Comuni e Ausl prevista dalla Legge regionale 40/2005 e successive modifiche ed integrazioni. Tale modello non prevede la costituzione di un Consorzio con relative cariche dirigenziali, il personale che opera sui territori lavora con delega dei Comuni, ma è assunto dalla Ausl, di conseguenza la maggior parte delle risorse economiche disponibili vengono spese in prestazioni a vantaggio del cittadino, in un’ottica di integrazione socio-sanitaria ed erogazione dei servizi efficaci ed efficienti“.
“Fare Grosseto dice ‘NO’ a consulenze esterne ed a compensi a dirigenti di aziende consortili, che possono naturalmente essere sostituiti, con modelli organizzativi di convenzione – termina il comunicato -. Fare Grosseto ci mette la faccia e mette a disposizione le proprie forze a sostegno del sindaco Vivarelli Colonna, in questa coraggiosa e delicata battaglia, contro un sistema obsoleto e dispendioso, ciò nell’esclusivo interesse dei cittadini grossetani“.