Home Costa d'argento Orbetello, il Pd: “No alla Tirrenica, Casamenti non scarichi su di noi la responsabilità del tracciato”

Orbetello, il Pd: “No alla Tirrenica, Casamenti non scarichi su di noi la responsabilità del tracciato”

di Redazione
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Questo tracciato è irricevibile e i tentativi del sindaco Casamenti di scaricare le responsabilità sul Partito democratico locale sono del tutto inutili“.

In occasione della conferenza stampa di ieri tenuta dal capogruppo del Pd – Area riformista in Consiglio comunale, Monica Paffetti, e dalle segretarie dei circoli del Pd di Orbetello e Albinia, Anna Maria Silvestri e Rosalba Fanciulli, è stata ribadita ancora una volta la posizione del Pd locale: “Questa lotta di tutti contro tutti è del tutto inutile. Fino a che le forze politiche continueranno a contendersi il primato del no al tracciato costiero sarà impossibile riuscire ad ottenere risultati concreti. La posizione del Partito Democratico dal 2011 ad oggi è sempre la stessa: il tracciato costiero è incompatibile con il territorio sia per ragioni ambientali che socio-economiche“.

L’ex sindaco Paffetti ha ricordato ancora una volta che in cinque anni di amministrazione sono stati presentati atti al fine di contrastare questo tipo di tracciato. Non ultima, la presentazione all’amministrazione delle osservazioni da parte del Pd locale a dimostrazione della volontà del Pd di collaborare al fine di ottenere un risultato comune.

Nessun dietrofront né, tantomeno, un cambio di passo – ha aggiunto il capogruppo Paffetti, ribadendo che la posizione del Pd locale è chiara: ripartire dal Cipe 2008. Il nostro è un no a questo tracciato senza se e senza ma e chi tenta di affermare il contrario o non sa leggere gli atti o vuole speculare sul futuro del nostro territorio. In questa sede mi preme chiarire che il Pd locale non ha presentato alcuna proposta di modifica al tracciato, considerandolo nel suo complesso del tutto incompatibile con le esigenze del territorio“.

L’opzione di un piano B non è contemplabile per il Partito democratico. Non è eliminando il pedaggio o spostando qualche casello che si risolverà la situazione. Nel progetto ci sono criticità irrisolvibili e questo è un dato di fatto inconfutabile.

Monica Paffetti ha chiarito in maniera inequivocabile che il tracciato costiero, attraversando il Comune di Orbetello in tutta la sua estensione, lo devasterebbe in maniera irrimediabile. C’è da aggiungere, poi, che nell’opinione dell’ex sindaco, l’obiettivo di Sat è quello di ottenere il via libera dei lotti relativi al Comune di Orbetello al fine di far partire i lavori nel Comune di Capalbio. Proprio per questo motivo, quindi, starebbe spingendo sull’acceleratore.

“Il sindaco di Orbetello – insiste la Paffettideve battere i pugni sul tavolo, chiedere un incontro con il Presidente Rossi e con il Ministero, provvedendo rapidamente ad individuare un legale con il quale concordare gli atti formali a cui dare seguito. Non basta dire no al tracciato a mezzo stampa. Casamenti, in merito all’autostrada, ha già cambiato idea una volta, chi ci garantisce che non lo farà ancora? A destare non poca preoccupazione, poi, sono le recenti dichiarazioni di chi sembra essere disposto ad avvallare il tracciato seppur con qualche modifica“.

Insomma, l’apertura del Partito democratico locale ad una battaglia condivisa contro il tracciato costiero è palese. Per il Pd locale è necessario agire su più fronti.

Monica Paffetti, infatti, non ha nascosto di essersi contrapposta alla posizione del presidente della Regione Rossi ed ha fatto presente che le cose si possono cambiare solo dall’interno.

La Paffetti ha anche ricordato che quando era il Pd a governare ad Orbetello il presidente Rossi aveva iniziato a parlare di una strada a quattro corsie. Quella del Pd locale a suo parere è una posizione strategica come, del resto, lo è quella di Leonardo Marras, unico esponente di zona in Consiglio regionale, al quale spetta il compito di mediare per raggiungere il miglior risultato possibile.

Dal Pd arriva un appello all’unità di intenti e non alle divisioni, partendo dal presupposto che questa autostrada è figlia di un governo del territorio di centrodestra e che, pertanto, se di responsabilità si deve parlare, non lo si può fare bussando alla porta del Partito democratico.

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