Il consigliere comunale di Passione Grosseto, Rinaldo Carlicchi, risponde alle accuse lanciate dagli esponenti del Movimento 5 Stelle in merito alla mozione per la cittadinanza onoraria al magistrato antimafia Nino Di Matteo, rinviata alla seduta del Consiglio comunale di dicembre: “Avevo paura che qualcuno strumentalizzasse la più importante onorificenza del Comune di Grosseto – spiega Carlicchi – per fini elettorali. Per questo mi sono speso personalmente nella conferenza dei capigruppo, per spiegare che il rischio di strumentalizzare la figura di Di Matteo per le ragioni del ‘No’ era molto alto. Il presidente Pacella ha ritenuto che la mia richiesta fosse legittima e ha deciso di non mettere nell’ordine del giorno del Consiglio di martedì scorso questa delibera, garantendo che dopo il referendum del 4 dicembre sarà subito discussa”.
“Il capogruppo del Movimento 5 Stelle era presente e non ha espresso obiezioni in merito: evidentemente il capo del Movimento, alla faccia di uno vale uno, non ha gradito e quindi è stata imbastita una polemica strumentale, preannunciata qualche giorno prima con alcuni post su Facebook che evidenziavano la scelta del magistrato per il ‘No’ – conclude Carlicchi -. Rivolgersi al sindaco con un comunicato stampa, argomentando che per la sua posizione per il ‘No’ al referendum poteva agevolare il conferimento della cittadinanza per evidenziare ancor di più la propria scelta, conferma che non ci siano dubbi sulla bieca volontà di strumentalizzare a fini elettorali la figura di Di Matteo. Ancora una volta i 5 Stelle hanno dimostrato un basso profilo politico e culturale, spero vivamente che si vergognino”.