“Negli ultimi giorni abbiamo ascoltato le esternazioni del nuovo presidente della Fondazione Grosseto Cultura, recentemente designato dal sindaco Vivarelli Colonna, che ha illustrato il proprio ‘programma di governo’. Appare tuttavia difficile comprendere la ‘filosofia’ che guiderà il progetto della Fondazione, orientata a definire forse con troppa facilità e in modo velleitario, considerata allo stato l’assenza di adeguate risorse in bilancio, la generica realizzazione di un ‘laboratorio culturale’ e l’organizzazione di eventi in grado di portare l’attenzione nazionale e internazionale sulla Maremma”.
A dichiararlo, in un comunicato sono i consiglieri comunali di centrosinistra Lorenzo Mascagni (Pd), Manuele Bartalucci (Pd), Ciro Cirillo (Pd), Marco Di Giacopo (Pd), Catuscia Scoccati (Pd), Carlo De Martis (Lista Mascagni Sindaco), Marilena Del Santo (Lista Mascagni Sindaco), Rinaldo Carlicchi (Passione Grosseto)
“Una simile ‘filosofia’ denota tra l’altro una limitata conoscenza della complessità e della ricchezza culturale del territorio, dal momento che muove da un assunto, non condivisibile, secondo cui la situazione culturale di Grosseto sarebbe ‘mediocre’, così insultando tutte le energie creative ed espressive locali, tutti quegli operatori e associazioni che da anni forniscono un grande contributo al tessuto culturale e sociale della città, e per ultimo anche la politica degli enti locali e della stessa Fondazione Cultura, che ha al suo interno professionalità e competenze che, come è stato dimostrato in questi anni, possono confrontarsi con un comitato scientifico di consulenti e non di ‘tutori’ – continua il comunicato -. Abbiamo anche appreso che i due membri del Consiglio di amministrazione designati dai soci privati non sarebbero stati coinvolti nelle scelte della Fondazione ed in particolare nell’elaborazione del progetto culturale. Non solo: risulterebbe anche che il Presidente abbia imposto un vero e proprio ‘silenzio stampa’ a quanti partecipano alle sedute del Consiglio di amministrazione (consiglieri, dipendenti e professionisti), avvisandoli di evitare qualsiasi tipo di comunicazione con l’esterno in merito alle tematiche trattate dal Consiglio”.
“Speriamo fortemente di essere smentiti, perché diversamente si tratterebbe di un diktat inconciliabile con la natura pubblica, e per ciò solo aperta e trasparente, della Fondazione – sottolineano i consiglieri di centrosinistra -. La Fondazione Grosseto Cultura è infatti una ‘fondazione di partecipazione’ dove, in modo fecondo, si è realizzato in questi anni un inedito e proficuo incontro tra pubblico e privato che va coltivato con affidabilità e disponibilità. La Fondazione si compone dei 5 soci ‘aderenti’, che condividono con il Comune la responsabilità della gestione, oltre che di numerosi partner privati e più di 400 soci individuali, rappresentando un modello da salvaguardare e sviluppare perché capace di far crescere la comunità grossetana, il profilo della città e la sua capacità competitiva. Un simile patrimonio va accompagnato dall’ideazione di un progetto culturale condiviso da tutti, non solo dai tre membri del Consiglio di amministrazione di nomina comunale”.
“Per queste ragioni, quali consiglieri comunali di opposizione, abbiamo presentato al sindaco ed all’assessore competente un’interrogazione perché sia fatta chiarezza in merito alle scelte adottate dal presidente della Fondazione Cultura e, in particolare, per sapere se l’amministrazione comunale – termina il comunicato -:
- a) intenda dar corso all’accordo tra il vicesindaco e la parte privata adoperandosi affinché il Consiglio di amministrazione nomini quale vicepresidente il consigliere indicato dalla parte privata medesima;
- b) considerato che gli interventi strutturali già annunciati dal presidente di Grosseto Cultura (ampliamento nel Museo di storia naturale e nuova sede dell’Istituto musicale) sono al momento senza copertura finanziaria, voglia effettivamente realizzarli mediante l’inserimento nel piano delle opere pubbliche e lo stanziamento a bilancio delle risorse necessarie;
- c) tenuto conto della recente apertura del Polo culturale espositivo delle Clarisse, luogo fondamentale per la conservazione e promozione del patrimonio culturale grossetano (arte, tradizioni popolari, cinema), voglia continuare a valorizzare questa struttura e a implementarne i servizi, scongiurando l’ipotetico trasferimento di uno o più uffici amministrativi della Fondazione all’interno dell’edificio, o il trasferimento della mediateca in altre strutture civiche prive dei necessari supporti tecnologici;
- d) intenda dar seguito ai progetti dell’Istituto Grosseto Cinema e della Fondazione Under 30, dei quali nulla è stato detto nel programma presentato”.