Si è conclusa ieri, a Firenze, la due giorni di scuola europea, organizzata dall’europarlamentare Nicola Danti e dedicata soprattutto ai giovani under 30.
“In quanto sostenitore dell’attività del Pd anche in Europa – dichiara Federico Catocci, tesoriere del circolo del Pd di Istia d’Ombrone, Roselle e Batignano – ho scelto di non mancare all’appuntamento che ha viso partecipi giovani provenienti praticamente da tutta Italia”.
La summer school
La summer school “Pensare europei” si è svolta il 9 e il 10 luglio a Villa La Stella, sui colli fiorentini antistanti la città.
Oltre all’organizzatore Nicola Danti (europarlamentare), erano presenti Marco Piantini (consigliere per gli affari europei del Governo italiano), Cosimo Pacciani (Chief risk officer Esm), Marco Mongiello (corrispondente per l’Unità a Bruxelles), Francesco Clementi (professore di Diritto pubblico e comparato all’Università di Perugia), Andreas Schwab (europarlamentare del Partito Popolare Europeo), Cecile Kyenge (europarlamentare), Domenico Manzione (sottosegretario al Ministero dell’Interno), Sandro Gozi (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), Andrea Romano (deputato del Pd), Dario Fabbri (giornalista di Limes), Irene Tinagli (deputato del Pd), Dario Parrini (deputato del Pd), Alberto Biginelli (assistente al Parlamento europeo). Sono stati anche inviati due videomessaggi: uno di Martin Schulz (presidente del Parlamento Europeo) e uno di Gianni Pittella (capogruppo di Alleanza Progressista Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo).
“Al di là delle illustri e importanti partecipazioni, che hanno sicuramente dato spunti illuminanti e anche fornito elementi con cui affrontare tematiche europee in modo più cosciente e proattivo, quello che colpisce credo sia stata anche la partecipazione dei giovani – spiega Catocci –. Che si sono dati, numerosi, appuntamento in un caldo fine settimana, per discutere di Europa, dei suoi pregi e dei suoi aspetti da migliorare. Anche gli argomenti affrontati sono stati altrettanto caldi, dal rapporto Italia – Unione Europea, al ‘fondo salvastati’, una tutela in più anche per l’Italia, Brexit, innovazione, modello governativo, Ttip e commercio internazionale, immigrazione e Migration Compact, futuro del progressismo europeo, rapporti con gli Stati Uniti, anche in base alle future elezioni presidenziali americane”.
“Contro populismo e antipolitica, le decine dei giovani partecipanti, provenienti da scuole superiori, Università e mondo del lavoro, hanno risposto con preparazione, entusiasmo e sorprendente spirito propositivo su molteplici tematiche. Convergendo tutti sul fatto che l’Europa e le sue attività devono essere comunicate meglio, perché a volte viene percepita come un nemico quando invece non lo è, che non solo le istituzioni europee fanno l’Unione Europea, ma che serve politica e condivisione di obiettivi, per rafforzare sia le unioni che le singole identità nazionali – continua Catocci -. Il segnale che ha voluto dare questa summer school è sicuramente quello di un’Europa che c’è, e che parte anche dai giovani, motore di un’unione che va al di là delle barriere nazionali e guarda ad un futuro che, con un motto decisamente sempreverde, vede scritto sulle sue porte di ingresso ‘uniti si vince’”.
“Importante anche ai fini unitari sarà il risultato del nostro referendum, al quale l’Europa guarda con attenzione, perché, qualora vincesse il ‘Sì’, questo importante risultato ci assicurerebbe più credibilità a livello europeo e sicuramente più spessore decisionale all’interno delle istituzioni e dell’Unione. Un risultato che parlerebbe di unità e di volontà di essere sempre più di peso su sempre più scelte dell’Unione Europea, con il nostro sguardo che punta all’unione e non alla divisione, a differenza invece di chi vuole dividere e crede che con una marcia indietro si risolvano dei problemi che sono invece possibili solamente con un passo avanti – conclude Catocci –. Procedendo senza esitazioni, senza cedimenti davanti a chi cerca inutilmente lo scontro con provocazioni e senza argomenti che possono arrivare sì alla pancia delle persone, ma che si ripercuoterebbero negativamente su altre parti del corpo (o di estensioni come i portafogli). Guardando verso un’Europa sempre più unita, forte sui temi sociali, e democratica. Parafrasando un politico recentemente scomparso, Marco Pannella, si potrebbe dire che senza un’Europa democratica non salveremo l’Unione Europea e neanche i governi nazionali”.