“Il Cemivet, oltre a essere uno de luoghi storici delle tradizioni naturalistico-ambientali della nostra terra, è oggi riconosciuto di straordinario valore per il territorio per altre due ragioni“.
A dichiararlo è1
“Giacimento di cultura: un potenziale grande museo legato all’impiego degli animali per usi militari e anche civili. Lo si è compreso completamente quando il centenario della Grande Guerra ha portato in Prefettura cimeli e segni di memoria che legano la Maremma alla storia d’Italia, in primo luogo la Scuola di mascalcia, preziosa conservazione di un mestiere, ancora attiva e capace di formare giovani ogni anno a un mestiere che al di là del cambiamento dei tempi, ma non è affatto scomparso – spiega Mascagni –. Seconda ragione: il luogo in se stesso. Attualmente ospita un campus universitario. Grazie alla collaborazione tra il Cemivet e l’Ordine grossetano dei veterinari, decine di giovani stanno studiando e facendo pratica in ambienti di rara bellezza e concretamente attrezzati per iniziative analoghe o simili“.
“Per questo pensiamo che il Comune di Grosseto abbia il compito di impegnarsi per scongiurare lo spostamento di molte delle attività del Centro, annunciato e non ancora definitivamente deciso – conclude Mascagni -. Come? Proponendosi per iniziative che vedano insieme il Cemivet e il Comune, coinvolgendo quanti grossetani sono affezionati al luogo e alle tradizioni che rappresenta“.