“Il fenomeno dell’invasione extracomunitaria costituisce un crimine eterodiretto, volto a distruggere l’identità degli individui e dei popoli. Questo fenomeno trova la connivenza di chi vuole abbassare il costo del lavoro, schiavizzando i più deboli, nonché di chi cerca nuovi fedeli e nuovi voti. Dunque l’approccio a questa problematica non può essere nei termini, oramai svuotati di qualsiasi significato, di ‘sicurezza’ o ‘accoglienza’”.
A dichiararlo, in un comunicato è il Mat, lista che sostiene la candidatura di Antonfrancesco Vivarelli Colonna a sindaco di Grosseto.
“La Toscana è, analogamente a tutti i territori della regione geografica italiana, investita da un invasione di extracomunitari che, da più di 20 anni, non conosce cenni di tregua; fino a pochi anni fa, le città di provincia, come Grosseto, costituivano una sorta di ‘isole felici’ rispetto alle aree metropolitane, ma oggi questo problema viene avvertito drammaticamente anche in tali realtà – continua il comunicato -. Lo sfiguramento commerciale ed etnico di interi quartieri, e lo scavalcamento dei nostri ‘ultimi’ da parte degli extracomunitari nell’erogazione delle prestazioni primarie, come l’alloggio, i posti negli asili e nelle scuole, le prestazioni sanitarie, i posti di lavoro, sono i segni più marcati di tale drammatica situazione – continua il comunicato -. Dall’analisi di essa, il Mat – Movimento autonomista toscano ritiene necessaria una politica del Comune volta a tutelare i cittadini residenti, soprattutto delle categorie più deboli come giovani coppie, disoccupati, disabili e anziani, i quali devono avere la precedenza nell’erogazione delle suddette prestazioni primarie. In particolare, chiediamo l’immediata introduzione del concetto di preferenza territoriale nella formazione delle graduatorie di assegnazione di case popolari, e la fissazione, come requisito fondamentale di assegnazione, accanto alle condizioni di comprovato bisogno, la residenza sul territorio grossetano da un congruo periodo di tempo, che auspichiamo sia fissato a 25 anni”.
“Riteniamo altresì necessario, oltre ad un efficace controllo del territorio da effettuarsi tramite l’istituzione di una efficiente polizia locale, lo sviluppo di iniziative e manifestazioni comunitarie e di aggregazione – termina il comunicato –, assolutamente necessarie affinché i cittadini si riapproprino dei propri quartieri e dei patrimoni culturali e storici di essi”.