“Il caporalato è un tema su cui abbiamo posto l’attenzione anche fuori dal periodo elettorale. E’ una presenza che non può convivere con i valori della nostra società”. E’ cosi che Marco Sabatini, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, introduce la conferenza stampa sul tema del caporalato in Maremma a cui sono intervenuti la deputata grossetana di Sinistra Italiana Marisa Nicchi ed il candidato sindaco della coalizione ‘Insieme a sinistra’ Massimo Ceciarini. “Il problema – prosegue Sabatini – è emerso circa un anno fa, l’attenzione mediatica è servita nell’immediato a spostare il punto di ritrovo, ma il fenomeno non solo è rimasto, ma adesso questa manodopera a basso costo si ritrova anche nello stesso posto di un anno fa.
Abbiamo pensato cosi che la nostra campagna elettorale si focalizzasse anche su questo fenomeno per cercare di fare qualcosa a livello locale ed abbiamo elaborato qualche proposta, in concerto con le linee guida della Cgil”.
Secondo la deputata Nicchi, “è arrivato il momento di accelerare i tempi della politica per risolvere una questione drammatica che inquina i territori della Maremma e della Toscana. Ormai da mesi giacciono incardinati al Senato il decreto di legge del ministro Martina ed il ddl dell’On. Dario Stefano. La discussione non è ancora stata calendarizzata in aula. Serve accelerare la discussione per spezzare le filiere del lavoro nero che si espandono a macchia d’olio in tutta Italia. La nostra terra in particolare deve diventare un luogo dove si sviluppa e si investe in un’economia legale e trasparente, rispettosa dell’ambiente e che rifiuta l’illegalità”.
E Ceciarini, dal canto suo, promette massimo impegno per contrastare il fenomeno: “Il caporalato è un affronto – afferma – , un’offesa a tutti e noi, una ferita sempre aperta, è mancanza di rispetto. Con questa conferenza vogliamo dare un segno che mafia e corruzione non possono attecchire a Grosseto. Saremo ligi su queste tematiche. Il Comune non deve chiudere gli occhi a questo fenomeno. Si potrebbe istituire ad esempio un gruppo specializzato della polizia municipale per controllare i flussi dei lavoratori.”
“Il Comune – conclude Nicchi – potrebbe intraprendere azioni di valorizzazione per i piccoli imprenditori che hanno un comportamento virtuoso e che si rifiutano di avvalersi del caporalato”.