“Se vogliamo che la ripresa economica ci sia anche sulla costa della Toscana occorre rapidamente colmare il gap infrastrutturale che ancora grava su quell’area con conseguenti riflessi negativi sulle attività imprenditoriali e sulla mobilità delle merci e delle persone, infrastrutture di collegamento che sono fondamentali in distretti industriali formati da piccole e medie imprese”.
Lo ha dichiarato la consigliera regionale della Lega Nord Elisa Montemagni, membro della commissione territorio, ambiente ed infrastrutture, a margine della audizione che si è tenuta oggi con i vertici di Autostrade per l’Italia, SALT (società autostrada ligure toscana) ed ANAS.
“Ci sono stati in passato, ed ancora si protraggono, colpevoli ritardi imputabili in gran parte alla politica – sottolinea Montemagni – come hanno evidenziato i vertici degli enti ascoltati in commissione ed ammesso anche alcuni esponenti della maggioranza regionale PD. Le esitazioni dei governi regionali e le loro politiche dilazionistiche, le forti contrapposizioni di molte amministrazioni locali di centrosinistra sia della Toscana che del Lazio, ad esempio, hanno creato uno scenario costellato spesso di aspre dispute tra le varie istituzioni come tra le stesse forze politiche, impedendo di fatto che venisse trovata la soluzione al pluiridecennale problema del completamento del corridoio tirrenico”.
“Se a questo si aggiungono le lungaggini burocratiche ministeriali, i rimpalli tra i vari firmatari dei numerosi protocolli d’intesa che si sono susseguiti negli anni, spesso disattesi dagli stessi soggetti firmatari, la confusione tra ruoli e competenze – ricorda l’esponente del Carroccio – è del tutto evidente che ci si trovi, per certi versi, ancora impantanati nella fase degli studi, della progettazione e delle chiacchiere”.
“Quanto alla Lega Nord – conclude Elisa Montemagni – continueremo a batterci con impegno incalzando la Regione ed il Governo nazionale perché siano date risposte adeguate alle popolazioni della fascia costiera garantendo loro le condizioni per la ripresa dello sviluppo economico oggi, purtroppo, in fase di stallo”.
