“Nel 1955 Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione, in un accorato discorso agli studenti milanesi, dopo aver ricordato come in molti articoli della Costituzione si sentissero grandi voci lontane come quelle di Cavour, Cattaneo, Mazzini, Garibaldi, Beccaria, così concludeva
‘Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti. Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro a ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta.
Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no! Non è una carta morta: questo è un testamento, un testamento di 100.000 morti
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità. Andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione’.
Ecco questo ci sembra il modo migliore di ricordare la Liberazione”.
Massimo Ceciarini, candidato a sindaco di Grosseto per Insieme, a Sinistra.