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Elezioni, tra democrazia e dispersione di voti

di Carlo Vellutini
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Per qualcuno è democrazia, per altri dispersione di voti. Da qualunque parte la si veda, la situazione che si sta creando per le amministrative di Grosseto fa discutere.

Al momento sono otto i candidati sindaco, ma da qui al 5 maggio (data in cui scadranno i termini per presentarsi) potrebbero crescere ulteriormente.

Da un lato si dovrà capire che cosa farà l’Udc dopo l’uscita dal centrosinistra, dall’altro che cosa faranno altre forze che, si dice, potrebbero presentarsi da sole, tipo Forza Nuova. Ma c’è anche da capire se gli otto candidati che sono già in corsa avranno tutti le firme necessarie per correre alla poltrona di primo cittadino.

La dispersione dei voti, però, potrebbe iniziare solo dai candidati sindaco per trasferirsi poi alle liste. Sono poco meno di dieci quelle a sostegno di Vivarelli Colonna, potrebbero avvicinarsi a quelle del suo avversario quelle a sostegno di Mascagni, visto che esce (momentaneamente o definitivamente?) l’Udc, ma entrano Passione per Grosseto e la lista che porta il nome del candidato, ma si dice, potrebbe esserci anche quella del Forum dei Moderati e, forse, una per recuperare voti a sinistra con personalità vicine a quest’area politica e che servirebbe per arginare, almeno al primo turno, una fuoriuscita di elettori in favore di Massimo Ceciarini.

Insomma, solo i due schieramenti di centrodestra e centrosinistra potrebbero avere un numero di liste che, alla fine potrebbe oscillare tra le quindici e le venti e se ognuna di queste dovesse schierare 32 candidati consiglieri vorrebbe dire che già con loro avremmo oltre 500 aspiranti al consiglio comunale. Più tutte le altre che si presenteranno ai nastri.

E’ chiaro che, dunque, chi parla di rischio di dispersione di voti ha ragione e, per primo a dirlo ufficialmente, è stata la Lega Nord sostenendo, con i suoi candidati che provengono dalla Lista Lolini, che sarà difficile proprio per queste ragioni che il partito riesca a raggiungere il 23 per cento dei consensi ottenuto alle Regionali. Allo stesso tempo ha ragione anche chi ritiene che tutto ciò sia importante in un gioco democratico, perché il rischio dispersione dà comunque maggiori possibilità di scelta ai cittadini.

Da tutto questo emergono rischi per chi cerca anche solo l’ingresso in consiglio comunale. Dietro ai tre schieramenti principali, con centrosinistra, centrodestra e Movimento Cinque Stelle, c’è chi cerca almeno il diritto di tribuna e con questo spiegamento di forze si rischia di dover lottare anche sui singoli voti.

Ci spera la sinistra che, comunque, ripetendo il risultato delle Regionali, dovrebbe superare il quorum che è del 3%, ci spera Massimo Felicioni che, con il suo Grosseto Oggi per Domani, conta di ripetere l’exploit di cinque anni fa, ci provano Marco Barzanti, che rispolvera la falce ed il martello del vecchio Pci, ma anche Carlo Vivarelli e Stefano Carotta, che puntano sulla sicurezza e sulle tradizioni. Il primo, forse, più in chiave Toscana come richiama il nome del suo movimento.

Allargando lo sguardo liste e candidati, non mancano a Castiglione della Pescaia, con quattro in corsa per la poltrona di primo cittadino. Il sindaco uscente Giancarlo Farnetani se la dovrà vedere per la prima volta con il Movimento Cinque Stelle, che schiera l’unica donna in corsa, Benedetta Mazzini, ed il centrodestra, che ha due rappresentanti, Massimiliano Magrini, di Uniti per una Castiglione migliore, e Michele Giannone, sostenuto dai partiti storici della coalizione.

Ad Orbetello la corsa è a tre, con Monica Paffetti per il centrosinistra, Andrea Casamenti per il centrodestra ed Alfredo Velasco per il Movimento Cinque Stelle.

A Scansano ci riprova Francesco Tenucci con la sua lista civica appoggiata dai partiti di centrodestra, mentre il centrosinistra sembra sempre più vicino a schierare Francesco Marchi. In questo caso, però, si parla anche di una terza lista in corsa che dovrebbe far capo alla sinistra.

A Roccalbegna, dove il centrodestra sembrava avviato ad una riconferma, si è registrata la rinuncia a sorpresa del sindaco uscente Massimo Galli. Torna dunque in corsa il centrosinistra con Giuseppe Conti, in attesa di conoscere l’avversario, e che nel comune collinare non vince dal 2001.

Insomma, un lavoro che prosegue in attesa dei prossimi giorni quando saranno rese note tutte le liste, ma, soprattutto, quali candidati saranno riusciti a raccogliere le firme per essere effettivamente sulla scheda elettorale.

1 commento

Tony 17 Aprile 2016 | 13:42 - 13:42

Fra “più” litiganti il terzo gode ! Ed il terzo è chiaramente il Movimento 5 Stelle che a Grosseto ha la grande e clamorosa opportunità , non solo di andare al ballottaggio, ma anche di vincere le elezioni amministrative cittadine.La frantumazione delle “vecchie” alleanze, i dissidi interni, una rivalità di potere più che di programmi, non può altro che portare consensi e benefici ai “grillini”, i quali spiccano non solo per proposta politica, ma soprattutto per dedizione al territorio ed onestà intellettuale, in un percorso sempre coerente e rettilineo, senza equivoci di sorta.La situazione di Grosseto, nonostante le ovvie diversificazioni dei fattori ambientali,economici, storici e sociali, pare assomigliare alle vicende romane, dove destra e sinistra sembrano divergere più che convergere, rompendo e ricomponendo coalizioni dove le ambizioni personalistiche confliggono in un coacervo istituzionale incomprensibile alla maggioranza degli elettori.Gli unici elementi che emergono con forza sono più i motivi per non votare certe coalizioni, che quella di sostenerle con convinzione; è ovvio che il “Manuale Cencelli” diverrà una sorta di Bignami dell’amministratore, per tirar fuori una rosa di nomi per la Giunta comunale che già vedo difficile da compilare in modo convincente. A meno che , una volta tanto, i grossetani non decidano per un colpo di coda che dia una lezione seria e meritata a tanti ambiziosi personaggi.

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