Home Grosseto Verso le amministrative, Vivarelli: “Certificare l’identità degli stranieri presenti nel territorio”

Verso le amministrative, Vivarelli: “Certificare l’identità degli stranieri presenti nel territorio”

di Redazione
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Ho letto con profonda indignazione le dichiarazioni degli altri candidati a sindaco riguardo l’utilizzo dell’esercito nel Comune di Grosseto con lo scopo di tutelare la sicurezza. Secondo costoro, l’esercito deve essere utilizzato nelle missioni all’estero, o deve rimanere nelle caserme”.

A dichiararlo è Carlo Vivarelli, candidato a sindaco di Grosseto per Toscana Stato per l’indipendenza della Toscana.

“Ricordo a tutta la popolazione che le mafie presenti in Toscana, certificate dalla Commissione affari istituzionali del Consiglio regionale della Toscana nel 2014, sono 35, e questo numero è sicuramente in difetto. Le cosche presenti in Toscana e in Maremma sono dunque di gran lunga maggiori. La guerra, informo chi non vuole utilizzare l’esercito, ce l’abbiamo in casa da anni – spiega Vivarelli -. E’ una guerra condotta contro il popolo toscano e le persone oneste italiche che in Maremma vivono, dalle cosche mafiose non toscane, dalle ridicole ‘Leggi’ e dall’inconsistenza delle ‘pene’ comminate ai criminali dallo Stato italiano, che consentono il turismo criminale, dalle cosche economiche straniere, che a mio avviso senza averne nessun diritto invadono la nostra terra commerciando merce spesso insana e di origine mafiosa”.

“Chi sarà chiamato a ricoprire la carica di sindaco, sarà chiamato dalla nostra parte politica e dalla cittadinanza, insieme alle altre autorità italiane, a certificare l’identità degli stranieri presenti nel nostro territorio, e la filiera dei capitali che questi signori utilizzano per aprire aziende e negozi, a mio avviso compiendo un atto di concorrenza di per se sleale: chi ha detto che uno straniero ha il diritto di aprire un’azienda nel nostro territorio facendo concorrenza alle aziende dei toscani e degli italiani? Dove sta scritto? Da nessuna parte, ed in nessuna legge – continua il candidato -. Dunque, questi signori provenienti dall’estero, dei quali lo Stato italiano non può certificare a mio avviso nè l’identità né la provenienza lecita dei loro capitali, non hanno a mio avviso nessun diritto di esercitare i loro commerci nel nostro territorio. Le aziende appartenenti a persone la cui identità non è certificabile e i cui capitali sono di oscura provenienza andrebbero immediatamente chiuse. E a proposito della filiera dei capitali usati dagli stranieri, sfido qualsiasi autorità dello Stato italiano a certificare la provenienza di capitali provenienti dall’Albania, dalla Romania, dal Bangladesh, dal Marocco e da qualsiasi altro paese straniero non occidentale”.

“Lo stato italiano chiede l’antimafia a noi italici per aprire un’azienda: mi chiedo come sia possibile dare l’autorizzazione antimafia a persone che arrivino dal Bangladesh o dalla Cina. Lo Stato italiano non ha praticamente, a mio avviso, nessuna possibilità di sapere veramente né chi siano la gran parte degli stranieri presenti in Toscana, né da dove provengono i capitali che gli consentono di aprire in un giorno dei negozi – prosegue Vivarelli -. Queste documentazioni riguardo l’identità e l’antimafia dovrebbero essere rese pubbliche e controllabili dalla popolazione, perché siamo noi italici che paghiamo lo Stato italiano: io voglio sapere sulla base di quali documentazioni lo Stato italiano permette a queste persone, ricchissime, provenienti spesso da dittature o da Stati comunisti, o da stati notoriamente del tutto corrotti, di aprire delle aziende che fanno concorrenza alle aziende toscane ed italiche nel territorio maremmano”.

“I candidati sindaco saranno da noi chiamati a certificare le attestazioni di identità personali e la filiera dei capitali di tutte le aziende e le imprese di stranieri che operano in Maremma. Io dimostrerò che nè nessuno, né lo Stato italiano, attraverso nessuna delle sue innumerevoli autorità ed organismi, sarà  mai in grado di certificare la maggior parte di queste presenze e la maggior parte di questi capitali – conclude il candidato. Prometto a chiunque diventi sindaco una lotta durissima affinchè chi ha invaso anche commercialmente la nostra terra, sia costretto ad andarsene, perché sprovvisto di qualsiasi titolo a rimanerci. Nessuno ha il diritto di entrare nel nostro Paese e nella nostra terra fondando imprese che facciano concorrenza a noi toscani e italici, i soli che abbiano il diritto di vivere, lavorare, operare e prosperare economicamente, socialmente, politicamente, demograficamente, nella nostra terra”.

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