Home Grosseto Verso le primarie: la ricetta di Paolo Borghi per la sanità grossetana

Verso le primarie: la ricetta di Paolo Borghi per la sanità grossetana

di Roberto Lottini
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Garantire la saluta intesa non solo come assenza di malattia, ma come benessere fisico, psichico e sociale della persona, rappresenta uno dei compiti prioritari di chi governa la città“.

Paolo Borghi, candidato del Partito democratico alle primarie di coalizione in vista delle elezioni amministrative di Grosseto, illustra il suo piano per la sanità del capoluogo maremmano.

Per farlo, è necessario partire da un concetto ampio di salute, che tenga conto dello stile di vita dell’individuo e dell’ambiente entro cui conduce la propria esistenza – spiega Borghi -. Garantirne il diritto significa attuare politiche virtuose a 360 gradi, la cui finalità sia quella di offrire occasioni di miglioramento per lo status dell’individuo“.

E’ in quest’ottica che rientrano le politiche di promozione e di sostegno allo sport di questi ultimi anni, dell’azione di recupero per la piena fruibilità di uno dei polmoni verdi della città: le Mura medicee – continua il candidato -. Avere una sanità efficiente costituisce il primo requisito perchè la salute sia garantita a tutti i cittadini. Viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni, dove si richiede a gran voce di attuare coraggiose forme anche nell’ambito del sistema sanitario. E’ questo lo spirito che ha animato la legge di riordino del sistema sanitario della Toscana che, nella nostra zona, ha ‘cancellato’ la Asl9 a favore della più grande Usl Sud-Est. In questo contesto di forte trasformazione, è doveroso che Grosseto governi il processo di cambiamento in atto in maniera forte e decisa, che viva da protagonista e non da subalterna un percorso di cambiamento nel quale fino ad oggi sono stati altri gli attori“.

Su questo il primo cittadino può realmente fare la differenza. L’attuale riforma di riassetto delle competenze amministrative ha infatti conferito, al ruolo di sindaco del Comune capoluogo di provincia, un forte potere di moral suasion, ciò che nei fatti gli consente di determinare, in maniera incisiva, chiare politiche di indirizzo su cui confrontarsi con l’autorità competente – sottolinea Borghi -.  Il mio impegno, qualora dovessi diventare sindaco, sarà quello di segnare una forte discontinuità rispetto al passato, di partecipare attivamente ai tavoli di area vasta e di utilizzare tutte le leve che saranno in mio potere affinchè il servizio sanitario sia quanto più rispondente alle esigenze dell’utenza degli operatori e di tutto il personale che vi opera“.

“Ad esempio, per quanto riguarda la robotica, visto l’enorme assorbimento di risorse che tale attività comporta, ritengo sia un errore l’apertura di altri due centri, a Siena e ad Arezzo, in un’area che complessivamente serve un’utenza di circa un milione di persone – spiega il candidato -. La legge, peraltro, contempla la riduzione dei costi di gestione, il miglioramento dei servizi, la messa in efficienza della macchina amministrativa. I soldi spesi per i nuovi due centri potrebbero essere spesi per migliorare la qualità dei servizi esistenti o per l’acquisto di nuovi macchinari al fine di consentire lo snellimento delle liste di attesa a livello macro-territoriale“.

“La sanità grossetana possiede professionisti capaci e motivati, troppo spesso poco valorizzati e gratificati nel loro operato quotidiano, ma che al tempo stesso rivendicano percorsi diagnostici e di cura che possono divenire modello per altre realtà – continua Borghi -. Il modello dell’intensità di cura rappresenta al momento una modalità di distribuzione dei pazienti e dei malati. E’ un metodo di gestione che, in maniera completa e compiuta, è stato realizzato solo a Grosseto, portando l’ospedale da un totale di 550 posti letto ad un totale di 320 posti letto: una riduzione significativa di circa 230 unità che si traduce in una penalizzazione sostanziale per tutta la collettività e per tutto il territorio. Anche dal punto di vista logistico e strutturale, tale organizzazione è solo parzialmente attuabile, se non addirittura fonte di disagio, essendo il Misericordia un ospedale costruito per soddisfare esigenze organizzative diverse“.

Secondo il candidato, comunque, è fondamentale in termini di sanità agire su alcuni punti importanti. Andiamo a scoprire quali.

Comunicazione

“E’ necessario migliorare il livello di comunicazione dei servizi offerti all’utenza, attraverso l’utilizzo di strumenti dedicati alla comunicazione e quella dei nuovi canali. Frequentemente, il cittadino apprende notizie relative a tagli di servizi, ignorando che se ne istituiscono di nuovi che possono evitare viaggi inutili ed onerosi – spiega Borghi -. In questo senso, è possibile intervenire attraverso una presenza sulle piattaforme di interscambio di informazioni, potenziando l’ufficio relazioni con il pubblico, attivando una pagina Facebook dedicata ai rapporti con l’utenza e definendo una diversa modalità di gestione dei rapporti con la carta stampata“.

Fragilità

La popolazione di Grosseto segue l’andamento demografico nazionale e sta progressivamente invecchiando. Ciò rappresenta certamente un valido indicatore della qualità della vita, ma sottende alla necessità di attivare servizi per una fascia di popolazione più fragile – continua il candidato -. Gli anziani necessitano di cure e assistenza soprattutto a domicilio, hanno bisogni particolari che si intrecciano con la richiesta di non rimanere da soli; ben vengano quindi attività di gruppo. Nella nostra azienda è già attiva la cosiddetta Afa, Attività fisica attivata, il cui progetto potrebbe essere ulteriormente sviluppato attraverso il coinvolgimento di associazioni di volontariato e sportive private. L’Afa, attualmente limitata alla patologia osteo-articolare, potrebbe essere indicata anche per coloro che sono affetti da patologie quali diabete mellito, obesità, ipertensione arteriosa“.

Prevenzione

“Buona parte della spesa sanitaria pro capite si concentra principalmente negli ultimi anni di vita dei pazienti ed è associata al trattamento e alla riabilitazione i patologie croniche. Nell’ambito di questo contesto, va inserita la vera, straordinaria sfida alla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale – spiega Borghi -. Per continuare a garantire il sistema universalistico è indispensabile ridurre la pressione sul sistema stesso, attraverso serie ed incisive politiche per la prevenzione. Alle tradizionali attività di prevenzione e diagnosi precoce, va affiancato il sostegno a corretti stili di vita: dalla lotta alle dipendenze alla corretta alimentazione, all’attività fisica, anche coinvolgendo i percorsi scolastici fin dalle elementari. Ritengo quindi necessario riorganizzare percorsi di educazione a stili di vita corretti, a partire dalle scuole dell’obbligo, con la finalità di individuare le situazioni a rischio (disturbi dell’apprendimento, obesità, disturbi del comportamento alimentare) ed il loro successivo inserimento nell’ambito di percorsi terapeutici, riabilitativi, multiprofessionali. Agire congiuntamente sul fronte della prevenzione e su quello della diversa impostazione del sistema organizzativo dovrà produrre, nel tempo, una diminuzione sensibile delle liste di attesa, portando i tempi di attesa medi su esami diagnostici ordinari ad un massimo di 30 giorni“.

Salute come benessere psichico

“Condizioni economiche problematiche o di particolare disagio sociale possono avere un impatto fortemente negativo sulla salute dell’individuo. Spesso, entrambi questi fattori tendono a determinare un aumento dei livelli di stress e dei comportamenti a rischio, come bere e fumare. Ciò può ripercuotersi negativamente sulla salute e anche sfociare in depressione, disturbi del sistema immunitario ed infortuni – sottolinea il candidato. Attualmente, il sostegno psicologico individuale è riservato esclusivamente alle condizioni psichiatriche gravi, mentre ne sono escluse quelle situazioni, tipo disturbi d’ansia e dell’umore, che, se lasciate senza supporto, potrebbero peggiorare e necessitare di interventi più incisivi, farmacologici e non solo. Da qui, la necessità di implementare i servizi e favorire la sinergia con associazioni di volontariato e cooperative sociali di tipo B“.

Trasporti sanitari

“Il nostro territorio è vasto e scarsamente popolato, motivo per cui il sistema dei trasporti deve poter essere efficiente, sicuro e garantito dovunque – continua Borghi -. Quando si parla di trasporto, si deve intendere non soltanto quello in emergenza, ma anche il trasporto di quei pazienti che giungono nel capoluogo maremmano per eseguire visite, esami diagnostici o terapie particolari“.

Asilo nido all’interno dell’ospedale Misericordia

“Realizzare un asilo nido all’interno dell’ospedale Misericordia può rappresentare per l’azienda l’espressione di apertura alle necessità del contesto sociale in cui opera e, più direttamente, una forma di attenzione alle esigenze dei propri dipendenti e dei loro bambini – sottolinea il candidato. L’apertura di un nido in spazi propri dell’azienda può concorrere a realizzare importanti obiettivi: contribuire al miglioramento della vita delle lavoratrici e  dei lavoratori; favorire un rientro delle stesse lavoratrici dalla maternità in tempi più rapidi e con un atteggiamento più sereno; assicurare una maggiore efficienza sul lavoro. Sarà poi da valutare la tipologia di gestione, diretta o indiretta, quest’ultima quando il servizio viene esternalizzato affidandolo ad un terzo o dando vita a un soggetto giuridico terzo cui affidare il servizio stesso“.

118

“Sul fronte del 118 è necessario condurre una battaglia di buon senso. Con il trasferimento della centrale operativa da Grosseto a Siena, il territorio non si può permettere che, in prospettiva, venga privato anche del presidio operativo che, ogni giorno, uomini e mezzi garantiscono a copertura del territorio – spiega Borghi. Mi batterò da sindaco affinchè ciò non avvenga“.

Scuola infermieristica

“Il Comune di Grosseto al momento si sta accollando tutte le spese per il mantenimento della scuola di infermieri, un importante corso di laurea, a partire dai costi di gestione della struttura del Polo universitario – conclude Borghi -. La Asl contribuisce con soli 20mila euro all’anno, una somma che si è ridotta ulteriormente negli ultimi periodi. Da sindaco, definirò un percorso virtuoso di collaborazione con la Asl, che sia sinergico e di compartecipazione di risorse, al fine di mantenere e di potenziare ulteriormente questo corso di laurea”.

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