“Seppur la famiglia eserciti numerose funzioni di utilità sociale e che da essa dipenda la stabilità di una nazione, ancora in Italia si continua a considerarla soggetto di consumo e non di produttività“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Fare Grosseto.
“La famiglia è il luogo della procreazione e dell’educazione umana; il luogo dove non solo viene data la vita a nuovi esseri umani, ma anche dove questi poi vengono cresciuti – continua il comunicato -. La diminuzione delle nascite causa problemi al sistema di protezione sociale (pensionistica e sanitaria), perché su pochi giovani in età lavorativa va a gravare il peso di numerosi anziani. L’invecchiamento di una popolazione diminuisce l’attitudine al rischio imprenditoriale, che è propria dei giovani. Inoltre, gli imprenditori investono se sanno di avere eredi in grado di proseguire quello che loro stanno facendo. Per una società più stabile economicamente occorre incentivare le nascite e ciò può essere possibile diminuendo la pressione fiscale e sostenendo e valorizzando la famiglia“.
“L’inserimento del ‘Fattore famiglia’ nel piano nazionale per la famiglia” costituirebbe, uno degli elementi di fondo per portare la pressione fiscale sulle famiglie a livelli equi ed accettabili. Un’area esentasse fino ad un certo reddito, limiti di reddito crescenti al salire del numero dei figli o familiari a carico – spiega la nota –. Si prevederebbe un potenziamento degli assegni familiari, anche per i redditi molto bassi, per gli incapienti e per i lavoratori autonomi, oggi esclusi. Attuando il ‘Fattore famiglia” non si farebbe altro che rispettare il criterio dell’articolo 53 della Costituzione, ‘Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva’. La capacità contributiva dipende dal reddito disponibile, cioè ‘pesato’ secondo i carichi familiari. È evidente che più persone sono a carico, minore è la capacità contributiva“.
“Altro importante intervento da attuare per diminuire la pressione fiscale potrebbe essere il baratto amministrativo – termina Fare Grosseto –, cioè la possibilità di corresponsione per mancato pagamento dei tributi comunali già scaduti offrendo all’ente comunale, e quindi alla comunità territoriale, una propria prestazione di pubblica utilità, interventi che possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze“.