Domani scioperano i lavoratori delle aziende della ristorazione collettiva.
Uno sciopero nazionale che riguarda più di 50.000 dipendenti, che ogni giorno assicurano i pasti nelle nostre scuole, nei nostri ospedali e nelle mense aziendali. Persone che hanno il contratto scaduto da 32 mesi, alle quali le organizzazioni datoriali vogliono imporre condizioni peggiorative.
«C’è un grande malcontento fra i lavoratori del comparto della ristorazione collettiva, che fa riferimento al Ccln del Turismo – spiega Andrea Ferretti, segretario provinciale della Filcams Cgil – e ci sarà una grande adesione allo sciopero, soprattutto nei centri di cottura di Grosseto e Follonica. Da Grosseto partiranno anche un autobus e alcune macchine alla volta di Firenze, dove si terrà una delle manifestazioni nazionali.
Questa situazione è conseguenza delle divisioni e dell’arroganza della parte datoriale, che a due anni e mezzo dalla scadenza del contratto ha posto condizioni inaccettabili. Vogliono infatti limitare il pagamento dei primi 3 giorni di malattia a solo 3 eventi all’anno, poi nessuna retribuzione se ci ammaliamo. Inoltre, anche se, purtroppo, la maggior parte del personale lavora con contratto part time, vogliono poter gestire l’orario di lavoro in base solo alle esigenze dell’azienda, senza nessuna programmazione certa dell’orario di lavoro e massima flessibilità.
Infine, vorrebbero un uso unilaterale di una parte dei permessi retribuiti a disposizione dei lavoratori che oggi possiamo utilizzare per visite mediche, visite figli, impegni personali, utilizzandoli per meglio rispondere alle esigenze tecnico organizzative delle aziende.
Tutto questo – dopo anni di sacrifici durissimi – è chiaramente inaccettabile».