“In un momento estremamente delicato per l’economia, l’integrazione e la sicurezza, le nostre istituzioni locali hanno preso precise posizioni sulle unioni omosessuali e hanno messo in seria difficoltà chi ha valori e principi cattolici”.
A dichiararlo, in un comunicato, è Fare Grosseto.
“Il patrocinio che il nostro Comune ha concesso alla manifestazione, che si è svolta recentemente a favore delle ‘coppie alternative’ portando profondo rammarico al nostro elettorato di riferimento, alimentando dubbi su future scelte elettorali – continua il comunicato –. Bene avrebbero fatto istituzioni locali e i vertici politici a sottolineare e rimarcare le loro presenze a titolo personale, in considerazione delle diverse sensibilità e opinioni in merito presenti al tavolo della coalizione di centrosinistra e che trovano consenso anche nelle fila dello stesso Partito Democratico”.
“Fare Grosseto ritiene che ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, e che ogni futura decisione a loro sostegno debba essere presa sempre salvaguardando le donne, i bambini e la famiglia tradizionale. La legge Cirinnà e il tentativo di far passare l’ideologia gender nell’insegnamento di Stato vanno a minare i fondamenti etici ispirati al Cristianesimo, che sono stati da secoli i riferimenti della nostra società – termina Fare Grosseto -. Il Family Day di sabato 30 gennaio è stata la testimonianza della cultura per la vita e per la famiglia che San Giovanni Paolo II ci chiamava spesso a portare avanti. La famiglia ‘costituita da un uomo e da una donna’ dovrebbe essere valorizzata, considerandola un investimento per il futuro e non una passività come avviene oggi”.