“L’opposizione fa un po’ di confusione sulla questione rilancio dell’edilizia e le azioni dell’amministrazione, reclamando primogeniture improprie. Succede spesso a chi non ha cultura ed esperienza di governo e, d’altra parte, non a caso, capita che tra le proposte, quando si è all’opposizione, e le azioni, al momento che si dirige una Giunta comunale. vi siano modalità e tempi diversi perché le cose vanno fatte con criterio, competenza e correttezza”.
A dichiararlo è Ettore Chirici, capogruppo di Gente di Follonica nel Consiglio comunale.
“La mozione a suo tempo presentata in Consiglio dalle opposizioni conteneva errori vistosi (il più clamoroso, l’abolizione della perequazione, che è un obbligo di legge ed è collegata agli strumenti urbanistici) – continua Chirici -. Nel respingerla, il sottoscritto, il capogruppo del Pd ed il sindaco confermammo l’impegno contenuto nel programma della maggioranza di procedere a correttivi su diversi aspetti dei regolamenti urbanistici, senza attendere su tutto il lavoro di revisione complessiva, precisa e puntuale degli stessi”.
“Questi correttivi hanno la funzione di dare respiro alle attività economiche ancora coinvolte in una difficile situazione economica e risposte alle esigenze del tessuto sociale della città. Gli atti in questa direzione (gazebo ed occupazione di suolo pubblico, revisione di alcuni aspetti degli oneri di urbanizzazione, riduzione della superficie minima degli appartamenti, scelta che ha una funzione principalmente sociale) sono pressoché pronti per la discussione e l’approvazione – spiega Chirici -. La differenza con l’opposizione è che questi atti si inquadrano in un processo che produrrà altre azioni a breve (funzioni sul litorale, altri aspetti sugli oneri di urbanizzazione, un piano per la residenza) perseguendo le medesime finalità, avendo chiari gli obiettivi e la strategia e non con proposte ‘spot’”.
“Per il rilancio dell’edilizia, invece, ci vogliono ben altri strumenti (che l’opposizione evidentemente poco conosce) – conclude Chirici – e comunque nessuno può e deve pensare che il sostegno a questo settore passi ancora oggi attraverso interventi invasivi, consumo spropositato del territorio, riproposizione di una vecchia concezione dell’urbanistica che ha prodotto molti danni (anche per le imprese)”.