«Nel bailamme dell’agenda politica – sottolinea il segretario della Cgil, Claudio Renzetti – si smarriscono le priorità che interessano le persone reali, che si tratti di utenti di servizi pubblici locali o di lavoratori. È il caso, fra gli altri, della fornitura del gas, e della prossima gara, entro settembre 2016, per individuare i gestori del servizio che su base provinciale sarà gestita dai sindaci dei Comuni capoluogo. A Grosseto si voterà nel giugno 2016 e non è pensabile delegare scelte tanto delicate a un sindaco neo insediato, senza che si arrivi a quel momento sulla base di una discussione pubblica e trasparente».
«Per questo – aggiunge Renzetti -, la Cgil pensa che il sindaco Bonifazi, nella sua veste di presidente della Provincia, debba quanto prima aprire un confronto. Di cose da discutere, come nel caso del servizio di trattamento dei rifiuti o del ciclo idrico integrato, ce ne sono molte. Per i grossetani i costi della bolletta del gas incidono sul bilancio familiare per circa il 5-6%, a fronte del 3% della luce e dell’1-2% dell’acqua».
«Vista sotto un altro profilo, c’è anche da discutere sull’opportunità di fusione delle due grandi società del gas presenti nella nostra regione, Toscana Energia ed Estra, finalizzata a creare un polo unico dell’energia. Ci risulta ci siano stati incontri ai quali ha partecipato anche il nostro sindaco e l’idea che razionalizzando i servizi si arrivi a risparmi di scala, e di conseguenza anche nelle bollette, non è certo vista male dalla Cgil. Ma è determinante avere garanzie sul mantenimento di servizi e livelli occupazionali nei territori cosiddetti periferici; perché altrimenti rischia di saltare il banco – continua il segretario della Cgil -. Inoltre, gli affidamenti attraverso le centrali uniche di committenza potrebbero spazzare via centinaia di posti di lavoro indiretti, ma legati da decenni al servizio del gas (e spesso anche dell’acqua). Di tutto questo sarebbe bene parlarne prima, ed evitare di trovarsi di fronte a decisioni prese da latri; come su acqua e rifiuti».
«Peraltro, Bonifazi, un paio di anni fa, aveva incontrato i sindacati di categoria per parlare di gas ed eventuali vendite di quote azionarie. Da allora più niente, e i nostri quesiti rimasti inevasi Ma il momento della scrittura del bando è dietro l’angolo e la Cgil vuole evitare che il Jobs act avvantaggi aziende esterne con un dumping contrattuale basato su nuove assunzioni e relativo contratto a tutele crescenti con incentivi, portando al licenziamento di lavoratori specializzati poi riassunti a condizioni peggiori – spiega Renzetti –. L’auspicato risparmio nelle bollette non può avvenire sulla pelle dei lavoratori che hanno diritto a un’equa retribuzione e alle tutele contrattuali previste dalle norme. Per dare garanzie il bando dovrà prevedere esplicitamente l’applicazione dell’articolo 2112 del Codice civile, relativo al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di ramo d’azienda; unico modo di assicurare la continuità dei diritti anche nel caso di cambio di gestore».
«Vi è inoltre tutta la parte relativa alla tariffa, già oggi particolarmente salata rispetto alla media nazionale e sul merito della quale vogliamo una corretta informazione preventiva finalizzata a formulare proposte concrete – conclude il segretario della Cgil -. Per questo, auspichiamo la celere apertura di un tavolo confederale e di categoria con le organizzazioni sindacali che riprenda un percorso interrotto, sia in grado di fare chiarezza e fughi dubbi o retro pensieri di sorta».